Si è stretta oggi a Bologna una sinergia tra l’europarlamentare Paolo De Castro e i dirigenti di Confagricoltura Emilia Romagna che guarda dritto alle Elezioni europee del 2019, al fine di tutelare gli interessi degli imprenditori agricoli dando concretezza ai contenuti del pacchetto agricolo del Regolamento Omnibus, meglio definito come la vera Riforma di medio termine della Politica agricola comune.

«Bene le modifiche approvate nel Regolamento Omnibus e – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna Gianni Tosi – confidiamo che l’accordo entri in vigore quanto prima: più potere contrattuale agli agricoltori e più aggregazione dell’offerta; maggior protagonismo delle organizzazioni di produttori, OP e AOP, all’interno delle relazioni contrattuali di filiera. Lavoreremo con i candidati alle Elezioni Europee del 2019 affinché nella prossima Pac si rafforzi il sostegno alle aggregazioni e alle Interprofessioni che rappresentano i soggetti attivi di ogni singola catena produttiva: agricoltori, trasformatori e distributori».

Dal capoluogo emiliano parte dunque l’impulso a sostenere con forza le misure di mercato atte a migliorare la reddittività delle aziende agricole all’interno della filiera. «Da tempo Confagricoltura – precisa il presidente regionale Tosi – si batte per ridare reddito stabile e duraturo all’agricoltore attraverso politiche volte a sviluppare accordi interprofessionali. Proprio in tale direzione ci siamo orientati negli anni passati per arrivare all’emanazione della prima, e unica, legge regionale in Italia che promuove autonomamente un’azione legislativa per sostenere lo sviluppo delle aggregazioni di prodotto e delle Interprofessioni, indirizzo ripreso successivamente dalla normativa nazionale vigente che regola ora tutto il settore. Questa progettualità – prosegue il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna – è stata poi adottata dalla Regione Emilia-Romagna con i Bandi di filiera nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale».

Così l’On. Paolo De Castro: «Il compromesso raggiunto il mese scorso rappresenta un importante risultato, sul piano dei contenuti perché rappresenta un passo avanti importante per i nostri agricoltori, sul piano politico perché l’Europarlamento ha dato prova di essere protagonista del processo della decisione legislativa Ue».

«Per quanto riguarda le misure di mercato – spiega De Castro – lo sforzo è andato nella direzione di dare maggiore forza contrattuale alle formule organizzative degli agricoltori, derogando finalmente il settore agricolo dalle regole sulla concorrenza che riguardano la produzione, la vendita e la trasformazione dei prodotti agricoli, indipendentemente dal fatto che ci sia o meno un trasferimento di proprietà del prodotto dagli agricoltori all’Op».

«Soprattutto su quest’ultimo punto – conclude l’europarlamentare – abbiamo riscontrato, durante i triloghi con Commissione e Consiglio, le difficoltà maggiori, ma a conferma di quanto le misure introdotte a tutela delle OP e delle AOP, fossero non solo necessarie, ma anche equilibrate e in pieno rispetto del diritto della concorrenza, è arrivata proprio nei giorni scorsi anche una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea. Sulla base di un ricorso presentato da organizzazioni di produttori francesi,  la sentenza stabilisce infatti che una concertazione sui prezzi e sui quantitativi tra più organizzazioni di produttori agricoli e associazioni di tali organizzazioni può essere consentita all’interno di una medesima organizzazione di produttori o di una medesima associazione di organizzazioni di produttori se risponde in maniera proporzionata agli obiettivi assegnati a tale organizzazioni o associazione, contrariamente a quanto sostenuto e ancora oggi affermato dal Commissario per la concorrenza Margrethe Vestager».