Domenica all’ora di pranzo la Polizia è intervenuta in via Pasteur, su segnalazione di una lite condominiale. Sul posto gli agenti della Squadra Volante hanno rintracciato all’interno della propria abitazione il richiedente l’intervento, identificato in un 43enne di Foggia e la coniuge, una 37enne di Messina. L’uomo riferiva agli agenti che poco prima aveva avuto una discussione dai toni alti con un altro condomino dello stabile, originario di Salerno di 61 anni. Il 43enne spiegava di aver parcheggiato per pochi minuti la propria autovettura davanti il garage di quest’ultimo. Il 61enne, nel far rientro a casa, trovandosi ostacolato l’ingresso del box, suonava ripetutamente il clacson dell’auto per richiamare l’attenzione del proprietario dell’auto.

Nonostante l’auto fosse stata prontamente spostata, tra i due si era acceso un diverbio durante il quale entrambi si erano scambiati reciproche minacce. A detta del foggiano, durante le fasi della discussione, la controparte brandiva tra le mani un coltello a serramanico di piccole dimensioni. Successivamente, grazie anche all’intervento di un altro residente, le parti ritornavano alla calma rientrando ognuno all’interno della propria abitazione.

A quel punto, gli operatori della Polizia di Stato contattavano la controparte per verificare la sua versione dei fatti. Lo stesso si mostrava da subito collaborativo e in merito ai fatti  confermava quanto affermato dal richiedente, aggiungendo che lo stesso, durante la discussione brandiva tra le mani una spranga in ferro di grosse dimensione in merito alla quale tuttavia il foggiano negava qualsiasi addebito. Gli operatori allora parlavano con una terza persona, il residente intervenuto poco prima per sedare la lite, il quale riferiva di essersi recato nell’area dove sono ubicati i garage condominiali dopo aver udito delle forti grida. A quel punto si trovava davanti i due contendenti che discutevano animatamente minacciandosi a vicenda e riusciva effettivamente a notare nel trambusto che il salernitano aveva tra le mani un coltello a serramanico di piccole dimensioni con il manico di colore nero. Riferiva quindi che non con poca fatica, era riuscito a riportare la calma tra le parti, le quali facevano rientro nelle rispettive abitazioni.

Gli agenti intervenuti procedevano quindi il 61enne originario di Salerno per il reato di minaccia aggravata.