Nel marzo 2016 gli investigatori della Polizia di Stato avevano avviato una intensa attività di indagine sul favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione. L’indagine traeva origine dalla testimonianza di una delle vittime, una cittadina comunitaria  appena diciottenne che, tuttavia, non forniva alcun contributo agli investigatori e, anzi, spesso cercava di coprire gli autori del suo sfruttamento, molto probabilmente per paura di ritorsioni.

A seguito quindi di una articolata attività investigativa, compiuta anche mediante attività intercettiva, gli agenti della Squadra Mobile riuscivano a risalire ai rei: nell’ottobre del 2016 scattavano quindi le manette per gli sfruttatori, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Durante l’operazione, veniva sequestrata una grossa somma di denaro, presumibilmente provento dell’attività illecita. Questi giorni ne è arrivata la conferma: con provvedimento dell’Autorità giudiziaria ne veniva ordinata la confisca. 21.000 euro circa che finiranno nelle casse dello Stato.

Si tratta di un duro colpo inferto all’odioso fenomeno dello sfruttamento della prostituzione, il quale purtroppo coinvolge sempre più spesso cittadine straniere attirate nel nostro Paese con false promesse di lavoro.