Nel corso del 2017 la Polizia provinciale di Modena ha effettuato 1386 di cui 1095 in materia di caccia e 291 in materia di pesca. Le sanzioni amministrative sono state 332, di cui 318 in materia di caccia e 14 in materia di pesca. Sono questi, in sintesi, i numeri dell’attività nel 2017 degli agenti della Polizia provinciale con la collaborazione dei volontari.

Tra le principali violazioni in materia di caccia spiccano il mancato rispetto delle distanze di sicurezza (25 verbali), le violazioni al calendario venatorio soprattutto legate al mancato utilizzo dell’indumento a visibilità alta (34 verbali), la violazione delle norme sul tesserino regionale di caccia (14 verbali), cani vaganti senza custodia (9 verbali); controlli anche gli allevamenti di fauna selvatica con 48 verbali; tramite consultazione online della banca dati regionale sono stati elevati 105 verbali per mancata riconsegna del tesserino venatorio nei tempi di legge.

Nel 2017 sono state inviate all’autorità giudiziaria anche 11 informative di reato tra cui 9 per caccia con mezzi vietati, detenzione di animali pericolosi, detenzione di fauna particolarmente protetta;

Per quanto concerne la pesca nel 2017 le sanzioni accertate hanno riguardato l’assenza dei documenti obbligatori, come i versamenti per la licenza, e l’inosservanza alle prescrizioni su attrezzi e pescato.

A questi numeri si aggiungono quelli relativi ai controlli ambientali e sul codice della strada, svolte nel corso delle attività di controllo venatorio: sull’ambiente le violazioni riscontrate sono state 19, soprattutto della normativa su parchi, aree protette e raccolta di prodotti del sottobosco, mentre le violazioni al codice della strada accertate sono state 115.

La Polizia Provinciale, inoltre, ha gestito 250 segnalazioni dei cittadini  arrivate al numero 059 209525, attivo dalle ore 6,30 alle 18,30, mentre attraverso il software regionale Rilfedeur, ha seguito 95 chiamate di cittadini che segnalavano situazioni di particolare criticità di cui 34 legate alla caccia e ai problemi con i cacciatori.

In collaborazione con il centro fauna selvatica “Il Pettirosso” che opera sulla base di una convenzione con la Provincia di Modena, sono state gestite anche 75 richieste di intervento per il recupero di fauna selvatica in difficoltà.

 

15 IN ORGANICO  E 40 VOLONTARI – NEL 2018 SARÀ POSSIBILE ASSUMERE DUE AGENTI

Il compito istituzionale della Polizia Provinciale è quello di controllare le attività di caccia e di pesca, gestire i piani di controllo della fauna selvatica, senza però trascurare la tutela ambientale.

Gli agenti sono 15, a cui ai aggiungono oltre 40 Guardie giurate volontarie faunistico – venatorie per la vigilanza sulla fauna e sulla pesca.

«Quest’anno – annuncia Fabio Leonelli, comandante della Polizia provinciale – abbiamo la possibilità di potenziare gli organici assumendo due agenti, dopo anni di blocco del turn over che aveva provocato la riduzione delle unità operative sul territorio».

Gli agenti controllano qualcosa come 250 mila ettari di territorio, circa 160 mila ettari di superficie cacciabile, 60 mila ettari di aree protette e le aree vicine ai centri abitati dove è vietato cacciare; inoltre gestiscono e coordinano i piani di controllo, in particolare dei cinghiali, per evitare danni all’agricoltura, e quelli sulla nutria per la  salvaguardia degli argini dei fiumi in collaborazione con i Comuni.

Il corpo di Polizia provinciale, a seguito della certificazione di qualità prosegue il percorso la costante programmazione e registrazione dell’attività svolta sia a livello mensile che giornaliero.

Anche nel corso del 2017, grazie al progetto Rete radiomobile digitale, è stata garantita la radiolocalizzazione delle vetture di servizio e degli operatori, per una maggiore sicurezza e trasparenza sui servizi e la tracciabilità dei percorsi effettuati.