Una ricorrenza che si conferma occasione per contagiare le città con la passione per il rock e le sue derivazioni, il jazz, la musica classica. Ancora una volta Modena aderisce alla Festa della Musica, che il 21 giugno dal 1985 marca l’inizio dell’estate in Europa, all’insegna delle sette note in tutte le possibili combinazioni. Coordinata dal Centro Musica del Comune, la manifestazione 2018, prende ufficialmente il via alle 18 in tutto il centro, da piazza Roma a piazzale Torti, dai Giardini Ducali fino a piazza Pomposa, largo Sant’Eufemia e molti altri punti che si accenderanno di ritmi e generi musicali anche grazie agli esercenti e commercianti del Centro Storico.

La Festa 2018 è stata presentata in Municipio lunedì 18 giugno dagli assessori Irene Guadagnini (Politiche giovanili) e Gianpietro Cavazza (Cultura) con Francesca Garagnani del Centro Musica del Comune di Modena.

In piazza XX Settembre alle 19.30 la musica dell’Ensemble giovanile Casual Band, poi, alle 21.15, il swing della Big Band Castello con “Classics My Favorite Things”, a cura di Modenamoremio. Alle 20.30 la marching band “Modena in Motion” attraversa suonando piazza Grande, via Emilia, via Taglio fino ai Giardini.

Dalle 20, il Teatro Comunale Luciano Pavarotti ospita “Dolceamaro”, spettacolo finale del Corso di alta formazione per cantanti lirici di Mirella Freni. Gli allievi, diretti da Alessandro D’Agostini, si esibiscono con l’Orchestra Filarmonica Italiana in brani celebri da opere di Verdi, Donizetti, Mozart, Puccini. Spazio al jazz invece al chiostro di Palazzo Santa Margherita, che dalle 21 ospita “Zenophilia”, con Zeno De Rossi (batteria), Piero Bittolo Bon (sax) e Filippo Vignato (trombone), a cura di Muse – Arts & Jam in collaborazione con Fondazione Modena Arti Visive, Galleria Civica di Modena, biblioteca Delfini. Jazz anche a Modena Centrale in via Nicolò dell’Abate a cura degli Amici del Jazz nel Modena Jazz Festival: ospite Dario Cecchini dei Funk Off, con un laboratorio alle 14.30 e un concerto “Funk and Black Music Jam Session” in cui conduce gli artisti nell’improvvisazione collettiva.

La cornice verde dei Giardini Ducali ospita la tre giorni del festival “Giardinner”, a cura dell’associazione La Piattaforma con Centro Musica – progetto Sonda, che prende il via con la Festa della Musica. Giovedì 21 giugno alle 22 sale sul palco il rapper Ghemon, mentre durante la giornata si esibiscono gli artisti selezionati da Sonda, progetto regionale coordinato dal Centro Musica Modena e rivolto a musicisti emergenti dall’Emilia-Romagna che propongono un repertorio originale. Suoneranno ai Giardini alle 20 i Vampa (set acustico), alle 20.45 Ludwig Mirak e alle 21.15 Barone Lamberto. “Giardinner” prosegue venerdì 22 e sabato 23 con i concerti di Cimini e Yombe, in apertura le band di Sonda Jack Anselmi, Stereo Gazette, Edo Elia, Riccardo Mazzy Masetti, Le Sfere, Moriel.

Torna anche quest’anno lo spettacolo di sonorizzazioni dal vivo di film frutto di “Soundtracks – Musica da film” a cura di Centro Musica– progetto Sonda, Muse –Arts & Jam, con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, direzione artistica di Corrado Nuccini dei Giardini di Mirò. L’appuntamento è al Supercinema Estivo di via Sigonio con “L’uomo meccanico e altri fantafilm”, una serata interamente dedicata alla fantascienza all’epoca del cinema muto: sul palco cinque giovani artisti provenienti da tutta la regione. Il siciliano bolognese d’adozione Lillo Morreale sonorizzerà un estratto da “Metropolis” (1927) di Fritz Lang; la band modenese Babel Fish sarà alle prese con una porzione di un altro classico del regista austriaco, “Una donna sulla luna” (1929); Beffect, nome d’arte dietro cui si cela il modenese Enrico Bartoli, suonerà su “Viaggio sulla luna” (1096) di George Méliès, uno dei padri indiscussi della cinematografia; infine, la band bolognese Earthset con il ravennate Luca Maria Baldini metterà in musica la versione integrale de “L’uomo meccanico” (1921) di André Deed, tra i primissimi film di fantascienza prodotti in Italia: la pellicola per anni si è ritenuto fosse stata perduta, e solo recentemente è stata recuperata grazie alla Cineteca di Bologna, che ha curato il restauro della copia che sarà proiettata il 21 giugno a Modena.

Completano il programma i concerti allestiti e promossi dagli esercenti del Centro Storico: il tributo al Elvis Presley dal balcone di Casa Mazzolini in via Taglio; “Eufemismi #4” in via Carteria e via Sant’Eufemia, con i concerti di Vibes e Mood; in Piazzale Torti, a cura di Fusorari e “La Piazza in una mano”, il concerto “Le Musiche Ribelli Nefeles”; il live dei Chicken Wings affiancati da CrazyFinger Dj a cura dello Spaccio delle Carceri di via Bonacorsa; il concerto del giovane artista Josh3mitsü a cura dei commercianti di via Scarpa. La zona di San Francesco e corso Canalgrande sarà animata dai concerti organizzati dall’associazione SanFra, con Witchunters, Maurizio Toffanetti & Friends e Quid. Infine, nella zona di piazza Roma si esibiranno il duo acustico Los Barbudos, presso la pasticceria gelateria Remondini, mentre la Caffetteria Giusti di largo San Giorgio ospiterà un tributo a Mina con Alle Ferrari (voce), Vince Murè (piano) e Paolo D’Errico (basso).

SOUNDTRACKS AL SUPERCINEMA ESTIVO

Nell’ambito della Festa europea della Musica, giovedì 21 giugno dalle 21.30 al Supercinema Estivo di via Carlo Sigonio a Modena, ritorna “Soundtracks”, giunto alla sua sesta edizione, come sempre a ingresso libero e gratuito per tutti.

Il progetto di sonorizzazioni dal vivo “Soundtracks – Musica da film” – curato da Centro Musica del Comune di Modena, progetto Sonda e associazione Muse, progetto Arts & Jam, per la direzione artistica di Corrado Nuccini dei Giardini di Mirò e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena – propone nel 2018 lo spettacolo “L’uomo meccanico e altri fantafilm”. Nella serata, in cui si fondono cinema e musica, tradizione e modernità in un viaggio mozzafiato nella fantascienza, si esibiscono Babelfish, Beffect, Earthset, Lillo Morreale, Luca Maria Baldini. Tutti i musicisti saranno impegnati nelle sonorizzazioni dal vivo di quattro classici di fantascienza del cinema muto di André Deed, Fritz Lang, Georges Méliès. Introduce Stefano Boni, Museo Nazionale del Cinema di Torino.

Mondi ipertecnologici, macchine avveniristiche, futuri distopici visti con gli occhi del cinema muto. Soluzioni ed effetti speciali geniali che hanno ispirato capolavori successivi come “Blade Runner” e “Guerre Stellari”. Fra i film in programma, oltre a due estratti da “Metropolis” e “Una donna sulla luna” di Fritz Lang, saranno proiettate le versioni integrali del “Viaggio sulla luna” di George Méliès e de “L’uomo meccanico” di Andrè Deed. Quest’ultimo, in particolare, è una vera e propria chicca per gli appassionati del cinema di inizio secolo: si tratta di uno tra i primissimi film fantascientifici prodotti in Italia, ma per anni si è ritenuto che la pellicola fosse andata perduta, e solo da poco è stata recuperata grazie alla Cineteca di Bologna, che ha curato il restauro della copia che si proietta all’Estivo.

Sul palco cinque artisti provenienti da tutta la regione Emilia-Romagna, che hanno partecipato all’edizione 2018 del progetto “Soundtracks – Musica da film”: Lillo Morreale, di origini siciliane e bolognese di adozione, sonorizzerà un estratto da “Metropolis” (1927) di Fritz Lang; la band modenese Babel Fish sarà alle prese con una porzione di un altro classico del regista austriaco, “Una donna sulla luna” (1929); Beffect, nome d’arte del modenese Enrico Bartoli, suonerà su “Viaggio sulla luna” (1906) di George Méliès, uno dei padri indiscussi della cinematografia; infine, la band bolognese Earthset assieme al ravennate Luca Maria Baldini metterà in musica “L’uomo meccanico” (1921) di André Deed. A seguire gli artisti nella scrittura delle musiche e nella progettazione dello spettacolo i tutor Giuseppe Cordaro, Tiziano Bianchi, Nicola Manzan (Bologna Violenta).

“Soundtracks – Musica da Film”, infatti, è anche il titolo del laboratorio curato da Corrado Nuccini che ha coinvolto realtà musicali interessate all’integrazione tra suoni e immagini. Il progetto si è sviluppato in una serie di workshop e masterclass tra marzo a maggio 2018, parte di un percorso formativo durante il quale i musicisti hanno sonorizzato un film muto con un tutor che li ha seguiti passo passo.

“GIARDINNER” AI GIARDINI DUCALI

Un festival che ogni anno riunisce a Modena migliaia persone ai Giardini, in un’atmosfera fatta di musica, arte, letteratura, informazione ed enogastronomia.

Ritorna alla sua settima edizione Giardinner, il festival de La Piattaforma e Mumble, nel 2018 in collaborazione col Centro Musica del Comune, nell’ambito della Festa della Musica con inizio giovedì 21 giugno. Giardinner, ai Giardini Ducali, prosegue venerdì 22 e sabato 23 con ospiti Ghemon, Cimini, Yombe, Riccardo Staglianò, Johnny Paguro, Piet Row, Elia, Barone Lamberto, Stereo Gazette, Moriel, Le Sfere, Riccardo Mazzy Masetti, Ludwig Mirak, Jack Anselmi.

Giardinner, spiegano gli organizzatori, è il luogo in cui talenti emergenti e artisti affermati incrociano musica, parole e linguaggi visivi, in un cortocircuito culturale che porta a Modena il meglio dell’arte, dell’informazione e dell’intrattenimento nella scena culturale italiana e internazionale. I Giardini Ducali si trasformano e diventano per tre giorni il salotto verde della città, con una selezione di stand enogastronomici e di prodotti artigianali che accompagna gli incontri e i concerti.

Il programma 2018 alterna nomi noti del panorama musicale italiano (Ghemon, Cimini, Yombe) e “aperture” locali selezionate nell’ambito del progetto Sonda.

Il festival comincia giovedì 21 giugno, Festa europea della musica, alle 19.30, con l’apertura degli stand e l’inizio dell’aperitivo verde. Alle 20 è previsto il live dei Vampa, a seguire Ludwig Mirak (20.30) e Barone Lamberto (21.15). Alle 22 sale sul palco Ghemon, il poeta dell’hip hop italiano. Reduce dal successo di pubblico e critica dell’album “Mezzanotte”, il più intimo e maturo della sua carriera, l’artista di Avellino porterà a Modena l’energia del suo “Crimine Emozionale Tour”.

Venerdì 22, alle 22, è la volta di una delle personalità più interessanti del cantautorato indie italiano, Cimini, che con il suo disco appena uscito, “Ancora meglio”, ha superato in soli venti giorni dall’uscita il milione di ascolti su Spotify. Un disco pop d’autore, le cui canzoni parlano di ansie, amore, speranze, utilizzando un linguaggio diretto ma intimo e uno sguardo ironico su un mondo in continua competizione, mosso dalla smania di fare di più e “ancora meglio” senza accontentarsi mai. Il tour, “Cimini dal vivo”, ha fatto registrare sold-out già dalla prima e prosegue per tutto il 2018. In apertura, le esibizioni di Jack Anselmi (20), Stereo Gazette (20.30) ed Elia (21.15). Chiude la serata il dj set di Piet Row.

Sabato 23, dopo l’aperitivo con dj set a cura di Neu Radio, collettivo radiofonico indipendente di Bologna, dalle 18.30 saliranno sul palco Riccardo Mazzy Masetti (19.30), Le Sfere (20) e Moriel (20.30). Alle 21.15, il giornalista di “Repubblica” Riccardo Staglianò presenta il suo libro, “Lavoretti. Così la sharing economy ci rende tutti più poveri” (Einaudi), inchiesta sulla bolla della sharing economy e sull’impatto di piattaforme come Airbnb e Uber sul futuro del lavoro e del welfare. A seguire, alle 22 saliranno sul palco gli Yombe, una delle più interessanti realtà del pop elettronico italiano, a presentare il loro album d’esordio, “Goood”, un mix di sensualità napoletana, ritmi hip-hop, groove etnici e sonorità synthwave. In chiusura, il dj set del compositore e producer modenese Johnny Paguro.

Giardinner ai Giardini Ducali di corso Canalgrande incomincia tutti i giorni alle 18.30 con l’aperitivo, gli stand enogastronomici e quelli artigianali. Le iniziative sul palco e i live sono tutti gratuiti. Il festival è realizzato con la collaborazione artistica del Centro Musica – Progetto Sonda e il sostegno economico del Comune di Modena, di BPER Banca e di Cavani Conserve. Tra i partner, poi, figurano anche Lambrusco di Sorbara Torre Tusini, Ubik Modena e Sid Modena.

Per informazioni su Giardinner si può telefonare a Alessandro Lima 328 7685542; Pietro Terzi 340 0719346; Laura Righi 349 0615230.

ZENOPHILIA A PALAZZO S. MARGHERITA

Spazio come sempre anche al jazz nella Festa della Musica di Modena, organizzata dal Centro Musica del Comune. Oltre al Modena Jazz Festival degli Amici del Jazz che propone Dario Cecchini a Modena Centrale in via dell’Abate, teatro di performance è il chiostro di Palazzo Santa Margherita in corso Canalgrande 103, che alle 21 ospita Zeno De Rossi “Zenophilia”, con Zeno De Rossi (batteria), Piero Bittolo Bon (sax alto e flauto basso) e Filippo Vignato (trombone), a cura di Muse – Arts & Jam in collaborazione con Fondazione Modena Arti Visive, Galleria Civica di Modena, Biblioteca Delfini.

Quello proposto a ingresso libero e gratuito, spiegano gli organizzatori, è il concerto di una formazione non convenzionale ridotta all’osso, dal suono tagliente come una lama di coltello, essenziale come un aforisma Zen: Zenophilia è il nuovo progetto del batterista Zeno De Rossi in trio con il funambolico Piero Bittolo Bon alle ance e il trombonista Filippo Vignato, fresco vincitore del Top Jazz nella categoria nuovi talenti. Echi di ritmi second-line, suggestioni funk e R‘n’B, marce sghembe e improvvisazioni oblique disegnano il suono del trio, una band che soffia via senza paura i parametri musicali, facendo ballare il cervello e sorridere il cuore.

“Ho voluto giocare – spiega il leader – mescolando il mio nome alla parola xenophilia, che indica l’attrazione per ciò che è straniero, in particolare riguardo a persone e culture. È spaventoso vedere tutti questi movimenti di ritorno ai nazionalismi. Ritengo necessario provare empatia per le esperienze e le vite altrui, piuttosto che continuare a innalzare barriere e muri per proteggerci dagli altri, come invece e purtroppo continua ad accadere di questi tempi”.

L’album “Zenophilia” è uscito il 24 febbraio 2017 per Auand in collaborazione con El Gallo Rojo Records. Nella presentazione è scritto: “Come pensieri che si sviluppano per gradi, prendendo direzioni imprevedibili e ritornando più volte al punto di partenza, le musiche di Zenophilia sono una riflessione sul contemporaneo che sa farsi giocosa e profonda, scanzonata e attenta… Essenziale come il gruppo, la musica dell’album riflette questo aspetto: è essenziale fino al rischio, eppure proprio per questo pronta ad abbracciare ogni spunto, ogni elemento di connessione, per trasformarlo in una rotta da percorrere insieme”.

 

Informazioni tel. 059 2034810 e online (www.musicplus.it) o fb centromusicamo.