I ragazzi e ragazze di Unimore impegnati in questi giorni con la vettura M18-L che l’11 luglio scenderà in pista a Varano De’ Melegari per competere nella gara di Formula SAE, sono ormai pronti a cimentarsi anche nel segmento delle auto ibride.

In anteprima assoluta verrà presentato a Silverstone, dall’11 al 15 luglio, il progetto della vettura ibrida, che correrà in pista nel Campionato internazionale di Formula Student a partire dal 2019. Fa così il suo debutto, proprio in occasione delle gare di Formula Student 2018 nel Regno Unito, il progetto MMR-Hybrid, che prevede la realizzazione di una monoposto a propulsione ibrida, che abbini al motore termico un motore elettrico e che sia conforme al regolamento della Formula Student.

Lo studio affidato al team MMR-H, nato nel 2017 come nuova divisione del team More Modena Racing di Unimore, – per il momento – sarà presentato a Silverstone nel Campionato Formula Student per competere in Classe 2 (prevede la presentazione dei soli progetti), mentre la monoposto completa sarà pronta il prossimo anno, per competere in Classe 1 nelle gare della Formula Student 2019.

A Silverstone saranno presenti 36 team provenienti da tutto il mondo, per presentare la loro proposta di progetto nella categoria Classe 2, di cui l’unico italiano sarà MMR-H di Unimore.

“Come ripetiamo sempre ai nostri studenti, – commentano i proff. Enrico Mattarelli e Matteo Giacopini, Faculty advisors del team MMR-H – che hanno ben recepito il messaggio, la novità rappresentata dall’applicazione del motore elettrico al mondo dell’auto non deve far paura, ma è piuttosto una grandissima occasione di crescita e sviluppo. E’ proprio attraverso l’ibrido, infatti, che possono essere superati i limiti intrinsechi sia delle auto elettriche (autonomia, costo delle batterie, carenze infrastrutturali), sia delle auto tradizionali (inquinamento, esaurimento dei combustibili fossili). Crediamo che non ci sia occasione migliore della Formula Student per sviluppare una vera interdisciplinarietà e soprattutto capire che punti di vista tecnici diversi non sono necessariamente in conflitto, ma possono diventare complementari e far crescere entrambe le parti”.

Il progetto è stato supportato da diverse aziende del territorio, a cominciare da Ducati, che, oltre al supporto tecnico, ha fornito il motore da “elettrificare”, un bicilindrico “959 Superquadro”. A questa unità, originariamente capace di erogare oltre 140 CV, è stato tolto un cilindro, sostituito da un piccolo motore elettrico da 30 kW, collegato tramite la catena di distribuzione all’albero motore.

Le modifiche al propulsore termico non si sono però esaurite qui: per ottemperare al regolamento e massimizzare le prestazioni della monoposto è stato infatti necessario riprogettare quasi completamente sia il sistema di scarico che quello di aspirazione. Si è dovuto inoltre rivedere l’albero motore, il sistema di lubrificazione e quello di raffreddamento.

Il motore non avrà più la trasmissione a catena, ma un sofisticato sistema con coppia conica, progettato dagli studenti. Per quanto riguarda il corpo vettura, si ritroveranno tutte le soluzioni caratteristiche della monoposto a combustione M18-L, tra cui la monoscocca in fibra di carbonio, il cambio elettro-pneumatico comandato tramite palette sul volante e il kit aerodinamico composto da ala anteriore, posteriore, pance laterali e fondo estrattore.

“Abbiamo intrapreso una sfida titanica – afferma Elisabetta A. Pellegrino, team leader MMR-H – e siamo entusiasti all’idea della risonanza che avrà il nostro progetto a livello mondiale. Siamo il primo team europeo ibrido a competere nei campionati Formula Student, anche se per quest’anno solo con il progetto. A Silverstone, nella nostra prima gara per non strafare, abbiamo deciso di incentrare la nostra attenzione sulla progettazione. Siamo partiti dall’esperienza, maturata ormai da quindici anni, del team MMR e alzato l’asticella verso un progetto ambizioso”.

I docenti principalmente coinvolti nel progetto in questa prima fase, oltre ai coordinatori proff. Enrico Mattarelli e Matteo Giacopini, sono:  il prof. Stefano Fontanesi  per gli studi fluidodinamici,  l’ing. Enrico Bertocchi  per l’analisi strutturale, i dottorandi ing. Valerio Mangeruga, ing.  Saverio Barbieri. Ad essi si sono aggiunti anche alcuni borsisti, tra cui l’ing. Tommaso Savioli.

I main sponsor del progetto sono la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Unimore e HPE COXA.

Partner tecnici: DTS (Duerre Tubi Style group srl), Tecno Elettra group srl, AvioRace srl, CD – Adapco,  MSC Softwares, Laboratorio Rosso.

Partner tecnico- economico: Astra Research s.r.l.

Altri sponsor: Imago et inventum