Con il 31 agosto è terminata, almeno sul calendario, l’estate meteorologica.  I dati meteoclimatici raccolti ed analizzati dai tecnici dell’Osservatorio Geofisico del DIEF – Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” di Unimore confermano ulteriormente la “nuova normalità climatica”: il nostro territorio sta diventando sempre più caldo e le estati più lunghe.

In dettaglio, il trimestre giugno-agosto 2018 presso l’Osservatorio Geofisico di Piazza Roma a Modena, dove dal 1830 si trova la principale e storica stazione di rilevazione meteo delle sua rete,  si conclude con una temperatura media di 26.0°C, che risulta la 5° estate più calda mai vissuta dai modenesi. L’anomalia positiva rispetto alla media 1981-2010 (24.3°C) è di  +1.7°C, e gli unici anni con estati più calde sono stati, in ordine di classifica, il 2003 (28.0°C), 2012 (27.3°), 2017 (27.2°C) e 2015 (26.9°C).

Secondo gli esperti di Unimore è stata un’estate calda non tanto a causa di temperature estreme, ma per il gran numero di giorni con temperatura di almeno 30°C: 58 nel trimestre giugno-agosto. “Ricordiamo – avverte il meteorologo Luca Lombrosoche, fino al 2000, le estati modenesi vedevano in media 25-26 “giorni caldi”. Di fatto il prolungarsi delle giornate calde quest’anno è stata più che raddoppiata rispetto al secolo scorso”.

Quanto alle precipitazioni, presso la stazione storica dell’Osservatorio Geofisico di Piazza Roma a Modena, nell’estate meteorologica 2018 sono state misurate piogge per 151.9 mm. “La climatologia – commenta Luca Lombrosoci indica che l’estate modenese, nonostante i numerosi temporali, ha avuto presso il nostro osservatorio piogge sostanzialmente allineate a quelle prevedibili per il periodo e nella media”.

Presso le  altre stazioni meteo della rete Unimore  l’estate meteorologica appena conclusa indica che a Modena Campus DIEF, in periferia, si è avuta una temperatura media di 25.0°C, con  67 giorni caldi. A Reggio Emilia si sono avuti valori più o meno simili: temperatura media di 24.9°C con 69 giorni caldi. In queste stazioni è stato invece diverso il bilancio pluviometrico, entrambe hanno infatti risentito in modo maggiore dei numerosi temporali, spesso a carattere localizzato. Le precipitazioni risultano così più abbondanti con 271.9 mm a Modena Campus DIEF e 246.0 mm a Reggio Emilia.

Archiviamo dunque l’ennesima estate lunga e calda di questa nuova era climatica. In particolare, spiega il meteorologo Luca Lombrosoabbiamo voluto guardare cosa è successo negli ultimi 10 anni (2009-2018), un periodo più breve della definizione di clima (30 anni), ma che corrisponde meglio alla “sensazione” che la popolazione avverte”. In questo periodo riscontriamo, a Modena, una temperatura media estiva di 25.9°C con 55 giorni caldi mediamente ogni anno. “Stiamo vivendo – è la riflessione che ci consegna Luca Lombrosoil decennio estivo più caldo da almeno due secoli e la differenza rispetto al passato è veramente impressionante. Un secolo fa il decennio 1909-1918 aveva una temperatura media estiva di 22.4°C, ben 3.6°C in meno di quanto accade ai giorni nostri, e soli 15 giorni caldi in media ogni estate. Più recentemente, il decennio 1981-1990 la temperatura media estiva era 24°C con circa 26 giorni caldi all’anno. Da allora assistiamo a un costante aumento delle temperature e della insistenza del caldo che ci ha portato al clima estivo che viviamo oggi. Il numero di giorni caldi è raddoppiato rispetto a 30 anni fa e addirittura più che triplicato rispetto a un secolo fa, va da se che spesso riteniamo fresche giornate che non molti anni fa erano ritenute calde”.

Previsione. Nel fine settimana il tempo si va stabilizzando e la prossima settimana si avrà un inatteso ritorno dell’anticiclone subtropicale, in parte africano in quota. Più in dettaglio domenica 9 settembre il tempo in genere sarà buono sia a Modena che a Reggio Emilia. Fine settimana ancora in parte fresco al mattino, 15-16°C in aperta campagna, ma tiepido e caldo di giorno. Da lunedì 10 settembre le temperature cominceranno a salire e a metà settimana potremmo perfino avere altri “giorni caldi” tardivi con massime attorno o anche sopra ai 30°C. “Veri segnali di autunno – conclude Luca Lombrosoper ora non si vedono, salvo per ragioni astronomiche: le notti si allungano e le giornate si accorciano, almeno questo non cambia”.