Un cartello apposto davanti all’Oratorio San Rocco di Spezzano, ha destato curiosità e qualche preoccupazione.

L’atto di permuta dell’11 agosto 1919, siglato dal sindaco Cuoghi T. Colonnello Cav. Luigi, e gli eredi di Luigi Cavallini, proprietario della villa all’incrocio fra Via Nirano e Via Molino, racconta come nel 2013 fu presentata la richiesta, “volendo fare opera di omaggio religioso quanto di civico interesse, Cavallini obbligavasi a costruire a proprie spese, sul limite della Via del Trebbio di Spezzano (oggi Via Nirano), una Chiesetta od Oratorio, in sostituzione di quella detta di San Rocco, di proprietà Comunale, da tempo immemorabile esistente nelle adiacenze della proprietà Cavallini e che, per il pessimo stato in cui si trovava, era stata chiusa al pubblico culto”. In cambio il comune avrebbe ceduto l’area rimasta libera dalla demolizione del vecchio oratorio. Nella permuta il Comune assume l’obbligo di adibire in perpetuo l’oratorio all’uso del Culto Cattolico e l’officiatura spetterà all’Arciprete della Parrocchiale di Spezzano.

Nei mesi scorsi la Comunità ortodossa moldava, già ospitata dalla parrocchia di Fiorano nei suoi locali, ha chiesto al comune di potere utilizzare l’Oratorio di San Rocco come luogo di culto secondo la tradizione bizantina afferente al Patriarcato di Mosca; ma l’amministrazione comunale è proprietaria dell’edificio, ma l’officiatura è affidata alla parrocchia di Spezzano.

Per questo è stata coinvolta la comunità cattolica e in data 4 giugno 2018 è arrivato il nulla osta dell’arcivescovo Erio Castellucci: “Sentito anche il parere del parroco di Spezzano, don Paolo Orlandi e confortato dagli auspici del Consiglio delle Chiese Cristiane di Modena, si concede il nulla osta affinché detto Oratorio sia dato in uso alla suddetta Comunità Ortodossa per le proprie funzioni liturgiche”. Nella lettera l’arcivescovo precisa come la giornata del 16 agosto, giorno in cui ricorre la festa di S. Rocco, “sia riservata alla celebrazione della Sacra Liturgia cattolica anche per mantenere la centenaria tradizione della pietà popolare nel rispetto dell’antico voto contro la peste”.

L’oratorio di San Rocco non è diventato e non può diventare una chiesa ‘ortodossa’, ma la comunità cattolica con spirito ecumenico accoglie per le sue funzioni la comunità ortodossa. Come ha garantito Don Paolo Orlandi l’oratorio continuerà ad essere aperto tutti i giorni, come sempre.