Ieri mattina verso le 9.00, si è presentata presso la Questura di Reggio Emilia una cittadina marocchina di 44 anni, la quale intendeva sporgere denuncia per minacce, lesioni personali e danneggiamento nei confronti del marito non convivente, e dal quale era in fase di separazione.

La situazione era già a conoscenza degli investigatori, poiché non si trattava della prima denuncia da parte della donna, erano già state fatte per minacce e maltrattamenti in famiglia e già alcuni interventi erano stati effettuati dagli operatori presso l’abitazione di quest’ultima in seguito a segnalazioni di liti. La situazione veniva costantemente monitorata dall’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico che oltre a procedere con le dovute denunce all’Autorità Giudiziaria, consigliava alla donna, tra le altre cose, di recarsi presso una delle strutture di accoglienza dedicate e di avvisare immediatamente il 113 di qualsiasi situazione anomala.

L’uomo, in seguito al procedimento di scioglimento del vincolo matrimoniale, teneva nei confronti della donna una condotta persecutoria che la costringeva a modificare radicalmente le proprie abitudini di vita per il timore di un possibile incontro con l’ex marito, provocando nella stessa stati di ansia e paura. L’uomo era solito procurarle lesioni e minacciarla.

Ieri la donna dichiarava agli operatori che l’uomo aveva proferito una minaccia di utilizzo di acido nei suoi confronti mentre era al lavoro. A riprova di quanto affermato dalla donna anche il fatto che proprio mentre quest’ultima si presentava in Questura per la denuncia, veniva inseguita dal marito fino all’ingresso della struttura.

Immediata la reazione degli operatori dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico che, visti i precedenti penali del soggetto, la minaccia di utilizzo di acido e la situazione di imminente pericolo per l’incolumità della donna, interrompevano la condotta persecutoria procedendo all’immediato arresto dell’uomo per il reato di cui all’art. 612 bis c.p. – Atti Persecutori -.  O. R., marocchino di 47 anni veniva quindi condotto presso la locale Casa Circondariale.