No al taglio del budget Ue per l’agricoltura, sì al rafforzamento del ruolo autonomo delle Regioni nell’attuazione delle politiche europee e nella gestione delle risorse a favore del mondo rurale, contro ogni ipotesi di rinazionalizzazione della Pac (Politica agricola comunitaria). Agri-Regions, la coalizione che riunisce undici tra le più importanti Regioni agricole europee e di cui fanno parte per l’Italia Emilia-Romagna e Toscana, alza la voce e si prepara a dare battaglia contro la proposta di riforma della Pac post 2020 presentata dalla Commissione di Bruxelles, in vista dell’avvio del confronto che si aprirà a inizio dicembre al Parlamento europeo.

Per definire una piattaforma comune alternativa al modello di governance fortemente accentratore sostenuto dall’esecutivo Ue e mettere a punto nei dettagli la lista delle modifiche alla proposta di regolamento della Commissione, i rappresentanti dei partner alleati si sono dati appuntamento nella sede del Parlamento europeo, a Strasburgo, per un incontro organizzato assieme ai gruppi parlamentari dei Socialisti e democratici (S&D) e del Partito popolare europeo (Ppe).  Tra gli organizzatori anche l’ex ministro De Castro

All’evento, coordinato dall’ex ministro italiano Paolo De Castro, vice-presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, assieme ai colleghi Michel Dantin (Francia) e Clara Aguilera (Spagna), hanno partecipato gli esponenti delle undici Regioni alleate, appartenenti a cinque Paesi europei. Per l’Italia oltre all’Emilia-Romagna, rappresentata a Strasburgo dall’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, fa parte della coalizione anche la Toscana. Erano inoltre presenti gli esponenti di Estremadura, Andalusia e Castiglia y Leon (Spagna), Baviera e Baden-Wurttemberg (Germania), Bretagna, Nouvelle Aquitaine e Pays de la Loire Francia), Wielkopolska (Polonia).

“La proposta della Commissione Ue- ha ribadito Caselli- prevede una sensibile riduzione delle risorse per lo sviluppo rurale, un taglio a prezzi correnti di circa il 4% sul primo pilastro (premio unico Pac) e di circa il 15% sul secondo pilastro (Psr), e una marginalizzazione del ruolo delle Regioni nella gestione degli interventi. Il rischio è che nella prossima programmazione 2021-2027 non si riesca a tenere conto dei fabbisogni e delle specificità territoriali, perdendo per di più in efficienza e flessibilità nell’erogazione dei già ridotti finanziamenti. Come Emilia-Romagna ci siamo mossi subito a livello europeo e nazionale, cercando ampie alleanze con le altre Regioni e con i parlamentari europei, per chiedere più risorse per la Pac e un diverso modello di gestione, più attento ai bisogni dei territori e più vicino agli agricoltori”.

Un documento in undici punti
L’incontro di Strasburgo è stato organizzato per presentare le richieste della coalizione ai parlamentari della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, riassunte in un documento di undici punti, e per chiedere loro di sostenerle nella discussione sulla nuova Pac.

“In parallelo- prosegue l’assessore – ci stiamo muovendo anche sul versante  nazionale per far approvare dalla Conferenza delle Regioni un  documento sulla futura Pac con una serie di emendamenti già condivisi in sede tecnica nell’ambito della Commissione politiche agricole. L’obiettivo è quello di consegnare questo testo al nostro Governo affinché lo faccia proprio in tutte le sedi negoziali europee, a partire dal Consiglio dei ministri agricoli Ue del 15 ottobre prossimo”.

Grazie alla rete di relazioni intessuta dalla Regione Emilia-Romagna a livello europeo e all’iniziativa della coalizione AgriRegions, promossa dalla Bretagna e che punta a reclutare nuove adesioni, si è già registrato l’interessamento da parte di Regions de France, l’analogo francese della nostra Conferenza delle Regioni.

“Sarebbe un grandissimo risultato- conclude Caselli- che darebbe ulteriore forza alle nostre richieste, se i due organi di rappresentanza delle Regioni italiane e francesi arrivassero a convergere su una proposta comune di emendamento al testo presentato dalla Commissione Ue”.

Tra i punti programmatici del documento sostenuto da Agriregions la richiesta di un sostegno aggiuntivo al reddito per i giovani, un supporto più mirato alle aziende a conduzione famigliare e il rafforzamento della posizione degli agricoltori nell’ambito della filiera agroalimentare. Tra le priorità anche la semplificazione della Pac, meno burocrazia e più incentivi per affrontare le sfide emergenti, dalla sostenibilità della produzione al cambiamento climatico.