Tutti sanno che lo zafferano è la spezia più costosa e pregiata del mondo, ma forse solo pochi sanno che l’Appennino modenese offre condizioni ideali per la sua produzione. La composizione del terreno e le caratteristiche climatiche di alcune zone della montagna modenese consentono infatti di ottenere un prodotto di elevata qualità, che sul mercato può raggiungere una quotazione di circa 25/30 euro al grammo.

D’altro canto, però, produrre zafferano di buona qualità a fini commerciali comporta un procedimento complesso e laborioso, non replicabile su larga scala. Piantare fiori di Croco (Crocus sativus, la pianta dai cui pistilli essiccati si ottiene la pregiata spezia) in un terreno adatto non è sufficiente: occorrono anche un’attenzione scrupolosa in ogni fase della coltivazione e della raccolta (quest’ultima deve tassativamente avvenire all’alba e concludersi in tempi molto rapidi, pena il decadimento qualitativo), è necessario l’impiego di manodopera qualificata (i fiori vanno colti con cura, uno ad uno, per non danneggiare le altre parti della pianta) e la padronanza di particolari tecniche di lavorazione e trasformazione per esaltarne le caratteristiche organolettiche ed arrivare al prodotto finito. Va inoltre considerato che per produrre un solo grammo del profumatissimo zafferano occorrono circa 250/300 fiori, quindi la resa per superficie coltivata è tra le più basse di tutte le colture disponibili. Tutto questo spiega perché lo zafferano sia così raro e dunque prezioso. Un’eccellenza della natura, conosciuta ed apprezzata fin dall’antichità, che oggi può contribuire ad arricchire la biodiversità dell’agricoltura di montagna ed integrarne le fonti di reddito.

Coltivare fiori di Croco e produrre zafferano può quindi rappresentare un’interessante opportunità economica per le aziende agricole dell’Appennino: di questo tema si parlerà sabato 20 ottobre a Pavullo in un incontro pubblico realizzato nell’ambito della 9° Festa del Marrone Frignanese. A partire dalle ore 15 presso la Sala Consigliare del Comune esperti botanici ed agricoltori si confronteranno in un seminario informativo che illustrerà le proprietà di questa spezia, le tecniche di coltivazione e le problematiche afferenti, i possibili utilizzi della pianta in ambito alimentare, cosmetico e fitoterapeutico.

Il convegno sarà introdotto e moderato da Gualtiero Lutti, referente del progetto di riscoperta e valorizzazione dello zafferano promosso dalla Camera di Commercio di Modena. Il programma prevede il saluto istituzionale da parte di un rappresentante dell’Amministrazione comunale di Pavullo e l’introduzione dei lavori a cura di Alessandro Tebaldi, Presidente del Consorzio Valli del Cimone, a cui farà seguito la relazione introduttiva della dott.ssa Eleonora Agostinelli, esperta farmacista ed erborista, che descriverà le caratteristiche chimico-fisiche dello zafferano ed i possibili impieghi in medicina ed in campo salutistico. Gli aspetti legati alla produzione (tecniche di coltivazione, raccolta e trasformazione) saranno illustrate da Michela Manfredini, titolare dell’azienda agricola Manfredini di Montefiorino, che da oltre dieci anni ha avviato un’interessante e proficua esperienza imprenditoriale imperniata sulla produzione di alimentari, confetture e prodotti dolciari a base di zafferano. Seguirà poi un excursus storico-culturale sulla pianta di Croco, a cura di Rosalba Caffo Dallari, presidentessa del Garden Club di Modena. A seguire sono previsti interventi e domande da parte del pubblico presente. Le conclusioni saranno affidate al dott. Massimiliano Mazzini, Vicedirettore della Camera di Commercio di Modena.