Venerdì 30 novembre 2018, i Ponti di Calatrava e la fontana davanti al Teatro Romolo Valli si illuminano di blu in occasione della Giornata internazionale “Cities for Life – Città per la vita, Città contro la pena di morte”, promossa dalla Comunità di Sant’Egidio, a cui aderiscono ogni anno centinaia di città in tutto il mondo, tra cui il Comune di Reggio Emilia. La prima Giornata Internazionale “Cities for Life” è stata celebrata nel 2002; il giorno scelto è stato il 30 novembre perché proprio in questo giorno, nel 1786, uno stato, l’allora Granducato di Toscana, abolì per la prima volta la pena di morte.

La città di Reggio Emilia è da anni impegnata in numerose attività di contrasto alla pena di morte. Dal 2002 la città è membro della Texan Coalition to abolish the death penalty, dalla quale è stata premiata nel 2005 per il suo impegno. La città è inoltre membro dal 2004 della World Coalition against the death penalty ed è uno dei finanziatori del fondo legale per i condannati a morte gestito dalla Comunità di Sant’Egidio. Nel corso degli anni, Reggio ha ospitato diversi rappresentati della lotta alla pena di morte tra cui Mario Marazziti (portavoce della Comunità di Sant’Egidio), Bill Peike (fondatore dell’associazione Journey of Hope), David Atwood (fondatore della Texan Coalition to abolish the Death Penalty), Suor Helen Prejean (religiosa statunitense che ha dedicato la propria vita a combattere la pena di morte, sulla cui vita è incentrato il famoso film del 1995 Dead Man Walking) e tanti altri. Inoltre ogni anno la città è stata attiva nell’organizzazione di iniziative non solo per il 30 novembre ma anche in occasione della Giornata mondiale contro la pena di morte, che cade il 10 Ottobre. Tra queste iniziative, nel 2012 l’incontro tra gli studenti reggiani e l’allora vicepresidente del Sud Africa, Kgalema Motlante, o nel 2017 con il vice ministro della Giustizia e degli Affari Costituzionali della Repubblica del Sudafrica John Jeffery, il quale negli anni Ottanta è stato un avvocato attivista per i diritti umani nel Sudafrica dell’apartheid.

CITIES FOR LIFE – La giornata del 30 novembre ricorda ogni anno l’impegno della Comunità di Sant’Egidio a partire dalla metà degli anni Novanta, per la lotta per l’abolizione della pena di morte nel mondo: un impegno concretizzatosi nell’incontro con i detenuti nei bracci della morte, con la difesa legale, gli appelli per i condannati e le campagne per l’umanizzazione della condizione carceraria.

A partire dal 2007, inoltre, la Comunità di sant’Egidio promuove ogni anno una Conferenza internazionale dei Ministri della Giustizia, momento di dialogo sull’abolizione della pena di morte che vede il coinvolgimento sia di paesi retenzionisti che di paesi abolizionisti. Sempre a partire dallo stesso anno, grazie all’azione di numerose associazioni italiane impegnate nella lotta alla pena di morte, tra cui la stessa Comunità di Sant’Egidio, Amnesty International e Nessuno Tocchi Caino, l’Assemblea generale Onu ha approvato la prima Risoluzione per la Moratoria universale della pena di morte. Tale Risoluzione viene votata ogni due anni dall’Assemblea generale e vede da una votazione all’altra un incremento nel numero dei voti favorevoli. Nell’ultima votazione del 2017, ad esempio, la Terza Commissione dell’Assemblea generale approvato la Risoluzione con 123 voti a favore, numero in aumento rispetto a quelli del 2016 della stessa Commissione e dell’Assemblea generale, rispettivamente 115 e 117.