Questa mattina nella sua casa di Louhans in Borgogna è morto Mino Montanari, l’artista italo francese le cui opere sono esposte in questi giorni a Reggio e Cavriago, dove nacque e visse la sua giovinezza.

Mino Montanari, nato a Cavriago nel 1936, viveva in Francia con la famiglia, a Louhans, nella regione della Borgogna, dove era molto stimato come artista e stilista. Spesso però tornava in Italia perché non aveva mai dimenticato le sue origini. Poche settimane fa si era coronato il suo sogno.

Suo desiderio da sempre, infatti, era quello di fare una mostra che, come un “fil rouge”, legasse i Paesi che avevano avuto un ruolo chiave nella sua vita. Da aprile a settembre 2018 si era svolta in Francia la prima tappa di questo percorso con una doppia retrospettiva nel castello di Pierre-de-Brasse e nel museo delle Belle arti di Louhans.

Il 17 e il 18 novembre scorsi, infine, sono state inaugurate le esposizioni di un centinaio di opere realizzate dall’artista dal 1953 ad oggi, comprese diverse tele nuove presso la Galleria Parmeggiani e l’Hotel San Marco a Reggio e negli spazi espositivi dell’ex Municipio e del Centro Cultura Multiplo a Cavriago. Cinque di queste opere sono state donate dall’artista al Comune di Cavriago.

Le esposizioni resteranno aperte fino al 6 gennaio 2019.

“E’ morto pochi giorni dopo l’inaugurazione della mostra delle sue opere a Cavriago e Reggio Emilia, a cui teneva moltissimo.” dichiara il Sindaco di Cavriago Paolo Burani, “Lo avevo conosciuto cinque anni fa e da allora è nata una bella amicizia. Mino aveva una forte personalità, indomabile, un vulcano di idee. Una schiettezza tutta “quariaghina”. Era molto legato alle sue origini, alla nostra terra, e negli ultimi anni nonostante i problemi di salute è venuto molto spesso a Cavriago. Sabato 17 novembre ha assistito all’inaugurazione a Reggio della sua mostra, salutando tutti i presenti. Sono felice che abbiamo potuto realizzare il suo sogno e che abbia potuto vedere gli allestimenti. Chi lo ha conosciuto non lo dimenticherà: uomo di cultura, dalle forti passioni, con un grande senso della giustizia e della libertà. Faccio le mie condoglianze e di tutta la comunità alla cara moglie Rosanna e hai figli Claudia e Alessandro.”