Saranno chiuse tutto il giorno le edicole modenesi lunedì 28 gennaio in occasione della mobilitazione nazionale indetta per quel giorno dal sindacato Sinagi a Roma per protestare contro il mancato rinnovo dell’accordo con gli editori, scaduto da ormai 10 anni. Alla manifestazione nazionale aderiscono anche i sindacati Snag e Usiagi.
In occasione della mobilitazione, il Sinagi di Modena, sindacato edicolanti affiliato alla Slc/Cgil, ha voluto rafforzare la protesta proclamando anche la chiusura di tutte le rivendite.

Oltre alla manifestazione nazionale a Roma (la mattina in piazza Montecitorio, dalle ore 11 alle 13), è prevista anche un’iniziativa modenese con un sit-in, dalle ore 11 alle 12, davanti alla sede de Il Resto del Carlino (via Carlo Zucchi, 31), la testata del presidente nazionale della Fieg (Federazione italiana editori giornali). Si prevede l’adesione al presidio di parecchie decine di edicolanti provenienti da tutta la provincia.
E’ intenzione dei rappresentanti del Sinagi chiedere un incontro con il direttore de Il Resto del Carlino di Modena, per sottolineare innanzitutto che la manifestazione non è rivolta contro i giornalisti e neppure contro la testata, ma contro l’intransigenza dell’associazione degli editori.
Hanno sinora espresso solidarietà alla protesta delle edicole diversi partiti modenesi, tra cui PD, M5S, Lega Nord, FI, Articolo Uno-Mdp e Modena Volta Pagina.

“La grave crisi economica che abbiamo vissuto in questi anni e che ancora stiamo soffrendo, la chiusura di migliaia di edicole e la conseguente perdita di posti di lavoro, hanno certamente contribuito al progressivo calo della vendita di quotidiani e riviste in atto da molti anni” afferma Giuliano Barbieri segretario del Sinagi di Modena.
Lo sviluppo delle piattaforme on line, la riduzione del prezzo medio delle pubblicazioni dei periodici, il cut-price (due riviste al prezzo di una), la scarsa fornitura del prodotto editoriale richiesto dal mercato, oltre  alla politica dei prezzi super scontati degli abbonamenti con sconti fino al 70% (il totale degli abbonati è di poco inferiore al 50% del venduto edicole), hanno causato il consistente abbattimento del guadagno per gli edicolanti, con conseguente aumento delle chiusure dei punti vendite e diminuzione del valore commerciale delle stesse.
“Il mondo editoriale guadagna incomparabilmente di più con la vendita del prodotto cartaceo, rispetto alle edizioni on line. – prosegue Barbieri – Questo risultato è possibile grazie alle edicole ma, per assurdo, la Fieg continua a rifiutare di discutere seriamente le proposte dei sindacati degli edicolanti per mettere in sicurezza le edicole e la filiera distributiva”.

L’Accordo Nazionale che regola i rapporti tra editori ed edicolanti, firmato nel 2005, scaduto nel 2009 ormai da 10 anni, risulta essere inadeguato ed obsoleto alla realtà attuale.
Per questo le organizzazioni sindacali dei giornalai hanno presentato nel dicembre 2017 una piattaforma che potesse riequilibrare la remunerazione per la vendita dei prodotti editoriali a favore della filiera distributiva e delle edicole, aggiungendo alla remunerazione in percentuale sul venduto (19%-24%), una quota di 10 centesimi a copia come compenso di lavorazione (di cui solo 7 centesimi agli edicolanti, il resto alla filiera distributiva), oltre ad una maggiore remunerazione per le pubblicazioni non puramente editoriali.
La trattativa però non è mai realmente partita.

“Il Sinagi – continua Barbieri – ritiene invece la piattaforma lo strumento imprescindibile per il riequilibrio dei rapporti all’interno della filiera distributiva,  per il necessario adeguamento economico per gli edicolanti, per l’importante lavoro che svolgono, e consenta loro, almeno nel breve periodo, di poter affrontare la grave crisi che li attanaglia. Tra numerose difficoltà la categoria ha sempre messo a disposizione la propria attività per poter sviluppare sinergie con il mondo editoriale al fine di cogliere tutte le opportunità per il rilancio dell’intero settore”.

Il Sinagi valuta positivamente le decisioni del Governo, per le attenzioni riservate alla categoria con la legge Finanziaria, escludendo le edicole dalla direttiva “Bolkestein” sulle liberalizzazioni del suolo pubblico, provando agevolazioni fiscali per gli anni 2019/2020.

Il Sinagi chiede al Governo di promuovere un incontro con la Fieg per sbloccare la trattativa, per la difesa di migliaia di posti di lavoro a tutela della libertà d’informazione e del pluralismo, come previsto dall’art. 21 della Costituzione.
Inoltre, chiede la convocazione della Conferenza Stato-Regioni per la concreta attuazione della legge 50 del giugno 2017, infatti l’art.64 modifica varie norme sulla distribuzione e vendita dei prodotti editoriali, a cominciare dalla programmazione territoriale delle nuove aperture, la gestione dei prodotti irregolari, ecc… che devono ancora trovare concreta attuazione.

Il Sinagi chiama in causa anche gli Enti locali, e chiede ai Comuni attenzione per i costi del plateatico, come previsto  dall’Accordo Anci-Organizzazioni Sindacali degli Edicolanti del 4/12/2018. Nella provincia di Modena, i Comuni si sono dimostrati sensibili alle agevolazioni per le edicole considerandole importanti presidi del territorio e del diritto d’informazione.