Martedì 29 gennaio a Modena la Ghirlandina si illumina di rosa, così come avviene per tutti i principali monumenti e luoghi simbolo delle 36 città di tappa dando il via al conto alla rovescia di 102 giorni della 102ª edizione della prestigiosa gara ciclistica che quest’anno parte da Bologna sabato 11 maggio. A Modena, probabilmente sulla via Emilia, martedì 21 maggio è previsto l’arrivo della decima tappa partita da Ravenna, mentre il giorno dopo il Giro ripartirà da Carpi.

Con l’illuminazione in rosa della Ghirlandina, a cura di Hera Luce, il Comune propone anche un contest fotografico per chi scatta le immagini più suggestive della Torre civica, simbolo della città, che sorge proprio a fianco dell’abside del Duomo romanico e, insieme anche a Piazza Grande, rientra nel sito dichiarato Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’Unesco. Per partecipare al contest bisogna fotografare la Ghirlandina in rosa e pubblicare le immagini su Instagram taggandole #ghirlandinaxilgiro.

Nel frattempo, è on line la pagina internet www.comune.modena.it/giroditalia dove nelle prossime settimane sarà possibile trovare tutte le informazioni sugli appuntamenti in programma in vista dell’arrivo della carovana rosa.

I responsabili del Giro d’Italia intanto stanno definendo insieme al Comune, con il coordinamento dell’assessore allo Sport Giulio Guerzoni, i dettagli tecnici per la scelta dell’arrivo della tappa che potrebbe essere collocato sulla via Emilia, all’altezza del parco Ferrari, come è emerso dai sopralluoghi delle scorse settimane. L’ingresso in città è previsto intorno alle 17 provenendo dalla Nonantolana; scesi dal cavalcavia di via Ciro Menotti i ciclisti svolterebbero a destra in via Emilia centro, in un suggestivo percorso sul pavé fino a piazza Sant’Agostino, passando proprio sotto la Ghirlandina, per affrontare poi la volatona finale sull’asfalto della via Emilia fino al Modena Park.

PATRIMONIO UNESCO, 50 MILA VISITE NEL 2018

Sono stati quasi 50 mila i visitatori della Ghirlandina nel corso del 2018, nonostante la Torre civica sia rimasta chiusa per un mese e mezzo per lavori di riqualificazione. La visita alla Ghirlandina è una delle opportunità offerte dal biglietto unico del sito Unesco che comprende anche l’ingresso ai Musei del Duomo, alle Sale storiche di Palazzo Comunale e all’Acetaia Comunale. Info: www.visitmodena.it. Per una visita virtuale del sito Unesco si può consultare il sito: www.unesco.modena.it. Oltre alla Ghirlandina, il sito considerato Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’Unesco, infatti, comprende anche la Cattedrale e Piazza Grande.

La Torre, alta 89,32 metri, sorge proprio a fianco dell’abside del Duomo romanico e assume il nome di Ghirlandina per il doppio giro di balaustre che incoronano la guglia “leggiadre come ghirlande”. L’inizio della costruzione è medievale e risale a circa il 1160, nel 1261 venne costruito il sesto piano, inglobando le torrette, mentre nel 1319 la torre venne terminata con la cuspide ottagonale, squisitamente gotica.

L’esterno della Ghirlandina è caratterizzato da un ricco apparato scultoreo e da un rivestimento lapideo per il quale è stato utilizzato materiale di reimpiego proveniente dall’antica Mutina romana, come è stato dimostrato dalle indagini scientifiche effettuate durante la campagna di restauro iniziata nel 2007 e terminata nel 2011, alla quale sono poi seguiti altri interventi che oggi consentono l’apertura al pubblico durante tutto l’anno.

All’interno della Ghirlandina, al quinto piano si trova la cosiddetta Stanza dei Torresani, un tempo abitata dai custodi della torre, nella quale si possono ammirare degli importanti capitelli.

Edificata come torre campanaria del Duomo, la torre ha tuttavia rivestito fin dalle sue origini un’importante funzione civica: il suono delle sue campane scandiva i tempi della vita della città, segnalava l’apertura delle porte della cinta muraria e chiamava a raccolta la popolazione in situazioni di allarme e pericolo. Le sue possenti mura custodivano la cosiddetta “Sacrestia” del Comune, dove erano conservati i forzieri, gli atti pubblici e oggetti di alto valore simbolico come la celebre trecentesca “Secchia rapita” (ora qui esposta in copia). Questo vile e supremo oggetto di contesa tra modenesi e bolognesi nell’infuriare della storica battaglia di Zappolino (1325), è stato reso celebre dall’omonimo poema eroicomico di Alessandro Tassoni.