“Pianelle di via”: Le targhe toponomastiche stradali della Ceramica Carlo Rubbiani nelle Raccolte Civiche d’Arte e Storia di Sassuolo. Sabato 2 febbraio alle 16.30 presso la Residenza Municipale di via Fenuzzi inaugurazione della mostra.

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Il 5 dicembre 1871, a pochi anni dall’Unità d’Italia e dalla promulgazione di nuove normative che obbligavano gli amministratori locali a riordinare la numerazione civica e le insegne toponomastiche stradali, l’imprenditore sassolese Carlo Rubbiani, che dal padre Giovanni Maria aveva ereditato nel 1862 la settecentesca Fabbrica della Maiolica – già dei Dallari, poi del conte Ferrari Moreni e dal 1869, a seguito della divisione dei beni col fratello don Antonio, di sua esclusiva proprietà – scrisse una “circolare” ai sindaci delle più importanti città italiane, proponendo loro le sue “Tavolozze da servire per la numerazione delle case, come pure di quelle per l’indicazione delle Vie e Piazze (…), fabbricate di maiolica con vernice bianca colorata in bleù”, di cui “da più mesi” la sua fabbrica aveva “intrapreso il confezionamento”. Fu una straordinaria operazione di marketing: realizzati in marmo, come consuetudine, questi oggetti sarebbero costati molto di più alle amministrazioni locali; così la proposta di Rubbiani fu bene accolta e gli ordinativi furono numerosi. Sebbene anche la manifattura Ginori di Sesto Fiorentino producesse analoghe targhe in ceramica, infatti, le “pianelle” sassolesi in maiolica, di notevoli dimensioni e di precisa nettezza in quanto a caratteri e colori, sbaragliarono la concorrenza. Grazie, poi, all’abile uso promozionale di cataloghi a stampa, che pubblicizzavano i diversi prodotti con l’indicazione del prezzo – come quello del 1901 qui riprodotto (Modena, Archivio Storico Comunale) – Carlo Rubbiani ricevette richieste da diverse parti d’Italia e persino dal Nord Africa, come testimoniano le targhe bilingui in francese e in arabo (Sassuolo, Galleria Marca Corona e Fiorano Modenese, collezione William Tioli).

Poiché le Raccolte Civiche d’Arte e Storia di Sassuolo custodiscono dieci di queste“pianelle” toponomastiche, marcate a secco sul retro, prelevate dalle strade che, nel corso del tempo, hanno ricevuto altre dedicazioni – esclusa quella ancora attuale di “Viale XX Settembre” – è sembrato opportuno, all’interno di un progetto generale di valorizzazione dei materiali storico-artistici comunali conservati solitamente nei depositi, allestire questa piccola esposizione, che vuole ricordare uno dei prodotti in “grande formato” più famosi usciti dalla Fabbrica Carlo Rubbiani di Sassuolo dal 1871 al 1911 e oltre. L’occasione permette anche di riscoprire i vecchi nomi delle strade e delle piazze della città, ripercorrendone brevemente la storia, sulla scorta delle ricerche compiute da Natale Cionini per la seduta del Consiglio Comunale del 15 maggio 1872, in cui si vagliarono le nuove proposte per la toponomastica stradale, in previsione della “collocazione delle rispettive tavolette indicanti le decretate denominazioni”. La relazione di Cionini era così compita che si decise di pubblicarla nel settembre dello stesso anno, in uno scritto d’occasione per l’inaugurazione del ponte sul fiume Secchia.