Non ha avito alcuno scrupolo: ha rischiato di far finire il suocero nei guai usando la sua auto per assicurarsi la fuga dopo aver consumato il furto su un’autovettura in sosta. Quando il proprietario dell’auto ha ricevuto la visita dei carabinieri che gli chiedevano contezza su chi avesse usato l’auto nell’orario ed il giorno del furto, inizialmente a tentennato non ricordando la circostanza per poi illuminato dalla mente ricordarsi di averla prestata al genero. Grazie al ricordo e fortunatamente alla presenza di un testimone che aveva visto il ladro fuggire dopo il furto, i carabinieri di Rubiera a seguito della seduta di individuazione fotografica a cui è stato sottoposto il test sono risaliti all’autore del furto.  E’ risultato essere il genero dell’intestatario dell’autovettura, un 48enne reggiano ora finito nei guai denunciato dai carabinieri alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia con l’accusa di furto aggravato.

Secondo quanto ricostruito dai militari di Reggio Emilia Santa Croce la derubata, una 70enne reggiana, recatasi in una vicina falegnameria di via Beethoven aveva lasciato la sua autovettura aperta con all’interno la borsa contenente documenti bancari e personali unitamente a pochi spiccioli. Dopo pochi minuti tornata sull’autovettura aveva constato il furto apprendendo da un testimone che aveva provato a rincorrere il topo d’auto, che il ladro si era dileguato a bordo di una Fiat 600 della quale lo stesso test ne aveva rilevato la targa consegnata alla derubata che la forniva ai carabinieri in sede di denuncia. Grazie agli elementi identificativi dell’auto usata per la fuga i carabinieri  risalivano al proprietario del mezzo, quindi a chi l’aveva utilizzata.