«Ciao Antonio come stai? E’ in casa Maria? Tuo figlio Giuseppe come sta?». Queste  domande, accompagnati dai veri nomi delle vittime, sono gli “ingredienti” della nuova truffa sbarcata da alcuni giorni nel reggiano, ovvero la truffa che i carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia hanno ribattezzato la truffa dei “falsi ex vicini di casa”.

Così un 85enne di Reggio Emilia che usciva di casa è stato avvicinato da una donna. Dopo gli convenevoli (sapeva i nomi di tutti i familiari), l’ha lasciato in compagnia del marito ed ha raggiunto in casa la moglie dell’anziano. Stesso copione abbracci baci per poi chiederle di farle vedere casa. In camere da letto la richiesta di farle vedere la cassaforte a muro. Quindi la richiesta di svuotarla per vederne la capienza avendo intenzione di acquistarne una uguale. Messi i soldi e preziosi in una busta (circa 5.000 euro in contanti una busta con tutti i monili in oro posseduti) la donna con destrezza si impossessava della busta dileguandosi con il complice. Materializzato di essere incappati in due truffatori ai malcapitati anziani non è rimasto altro da fare che dare l’allarme ai carabinieri di Reggio Emilia, che hanno raccolto la denuncia e avviato le indagini.

Per vincere la diffidenza degli anziani – spiegano i carabinieri – i ladri affinano le modalità delle truffe sperimentando nuove tecnologie. Se da un lato l’attenta e incessante opera di sensibilizzazione con continui inviti a diffidare dagli estranei e chiamare il 112, sta portando sul piano preventivo i dovuti risultati (decine le truffe sventate nel reggiano dall’inizio dell’anno) e nonostante i recenti arresti dei carabinieri, il fondato timore degli stessi militari reggiani e che questi malviventi senza scrupoli con nuovi escamotage annullino gli effetti dell’attività preventiva. Ed è per questo motivo che l’episodio tuona come un vero e proprio campanello d’allarme per gli stessi Carabinieri. La campagna “Non aprite quella porta” rivolta agli anziani ricorda loro i consigli che possono, se seguiti, sicuramente aiutare a non “restare vittime” di questi malviventi. La prima regola è sempre la solita: non aprite agli sconosciuti e nei casi dubbi chiamare il 112. Per evitare questa nuova tipologia di truffa invece i carabinieri consigliano di non fare entrare in casa sconosciuti sebbene facciano intendere di conoscerli (fornendo i nomi veri delle vittime che magari reperiscono dai campanelli) chiamando subito il 112.