L’Acufene, quel disturbo che non consente di dormire, leggere o concentrarsi colpisce in Italia il 14% della popolazione. Nel 4% dei casi assume carattere di particolare severità (2.400.000 persone). Ogni persona ha il proprio livello di tolleranza al rumore prodotto dall’acufene. Si tratta di un’esperienza molto personale. Il volume dell’acufene infatti, se misurato con strumenti da laboratorio, non è correlato alla gravità del problema percepita dagli stessi pazienti.

Il rumore cronico provocato dall’acufene può interferire con la normale vita di relazione e con le altre attività quotidiane: tutto questo fa sì che il malato, specie se è già predisposto, possa scivolare verso uno stato di depressione. Non esistono ancora soluzioni farmacologiche o chirurgiche ma solo strumenti e strategie proposti dagli specialisti in un trattamento integrato chiamato TRT (Tinnitus Retraining Therapy) per favorire la convivenza con il sintomo.

Per parlare della patologia e dei trattamenti la Struttura semplice di Audiologia – Otochirurgia dell’Ausl IRCCS di Reggio Emilia e il Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze patologiche organizzano un evento sabato 23 Marzo, all’hotel Astoria in cui si illustrerà l’importanza sociale della patologia legata in particolare alla incidenza del sintomo, al grande disagio che provoca con ricadute sullo stato psicologico dei soggetti e alla forte richiesta di cura. Nel convegno ci si soffermerà in particolare sull’esperienza del Centro Acufeni di Reggio Emilia che è uno dei pochi presidi pubblici in Italia a occuparsi di acufeni e in cui collaborano audiologi e psicologi.

“Il centro – spiega il dottor Giovanni Bianchin, responsabile della struttura di Audiologia e Otochirurgia dell’Ausl – segue circa 400 nuovi utenti ogni anno, che entrano in un percorso di terapia e controlli che dura in media 12 – 18 mesi. Utilizziamo il protocollo di terza generazione basato sulla meditazione di consapevolezza, la cosiddetta mindfulness. Si tratta di una terapia di gruppo innovativa per affiancare e integrare il già esistente percorso di riabilitazione rivolto a pazienti che soffrono di acufeni”. Con il termine mindfulness si intende la capacità di rivolgere un’attenzione consapevole e intenzionale alla propria esperienza concentrandosi sul momento presente. I protocolli basati sulla mindfulness prevedono l’utilizzo di tecniche di meditazione per imparare a rapportarsi diversamente alla sofferenza fisica e psichica. Lo scopo della pratica è prendersi cura di se stessi in modo più profondo. Diversi studi hanno dimostrato che l’utilizzo costante di tali esercizi di meditazione ha profondi effetti sulla salute fisica e mentale, tanto che le più importanti organizzazioni mondiali dedicate ai temi della salute hanno incluso la mindfulness tra le terapie raccomandate dai sistemi sanitari governativi.

Il Convegno si propone di affrontare il sintomo con una formula multidisciplinare orientata alla collaborazione con la disciplina psicologico – psichiatrica,verso la quale da parte del paziente, ma anche dello specialista otorino esiste quasi un atteggiamento di pudore, mentre probabilmente è in questo aiuto che si può trovare una soluzione integrata al problema acufene del paziente. La formula del Convegno è quella intensiva della “full immersion”, con lezioni orientate al tema, esercitazioni pratiche, presentazione e discussione di casi clinici con un corpo docente composto, oltre che dal team che opera presso l’U.O. di Otorino dell’Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, da alcuni tra i maggiori esperti nazionali nelle rispettive discipline. Si rivolge prevalentemente a medici specialisti in otorinolaringoiatria, audiologia e foniatria, psichiatri, psicologi, psicoterapeuti, tecnici audiometristi, tecnici audioprotesisti, logopedisti, tecnici della Riabilitazione Psichiatrica . Sono già oltre 100 gli iscritti al Corso.