Alle ore 14.00  dello scorso 9 aprile, una pattuglia della Squadra Volante della Questura di Reggio Emilia si trovava a passare in questa via Mascagni a velocità ridotta nell’espletamento dell’ordinario servizio di controllo del territorio, quando si avvedeva di una persona che entrava in un condominio, guardando la pattuglia con fare sospetto. Gli operatori decidevano pertanto di entrare nel cortile condominiale ove sentivano un apprezzabile odore di sostanza stupefacente del tipo Marijuana provenire dalle cantine semi-interrate. Fatte convogliare tutte le volanti sul posto, si notava come una delle cantine in questione presentasse una finestra semiaperta, e come verosimilmente l’odore provenisse proprio da quella cantina.

Effettuati rapidi accertamenti, si contattava tramite telefono l’intestataria dell’immobile collegato alla cantina, certa P.G., reggiana classe 1960, incensurata, la quale dopo poco giungeva sul posto. Informata la donna di quanto riscontrato in precedenza, alla sua presenza si procedeva a perquisizione della cantina, ove si constatava la presenza di una tenda allestita come una vera e propria serra, con relativi incanalatori per convogliare l’aria/umidità all’interno della stessa e nr. 5 piante rigogliose presumibilmente del tipo Marijuana. Quest’ultime erano illuminate da una luce crepuscolare alogena e di fianco alla medesima tenda si notava la presenza di diverse ampolle contenti del concime per piante. Ricorrendone i presupposti, si estendeva la perquisizione all’abitazione della proprietaria della cantina.

Durante il controllo si notavano, in un porta gioie sito sul tavolo della cucina, piccole quantità di sostanza stupefacente e, nella camera del figlio, B. M., classe 1993, con un precedente di polizia per spaccio risalente al 2013, venivano rinvenuti nell’armadio nr. 3 barattoli contenenti la medesima sostanza insieme a un organizzatore di vestiti adibito a essiccatoio che ospitava un’apprezzabile quantità di inflorescenze fresche di sostanza stupefacente del tipo Marijuana in attesa di essiccazione. In particolare venivano rinvenute in casa 116,62-  16.84 – 5,91 e 17.41  gr di marjuana nell’armadio della camera del ragazzo, nonché 0.43 gr. marjuana e 2,6 gr di hasish in tavola, oltre che le 5 piante rinvenute in cantina.

Verso la fine delle attività, rientrava a casa il figlio. La P.G., informata delle proprie facoltà, contattava un legale di fiducia. Dopo aver avuto un colloquio con lo stesso, non intendeva riferire nulla. Per contro, il figlio rendeva una spontanea dichiarazione alla presenza dell’avvocato con la quale riferiva che il tutto fosse della madre, che ne faceva uso per motivi di salute.

Entrambi venivano deferiti in concorso all’Autorità Giudiziaria per coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti. Si procedeva altresì al sequestro dello stupefacente e del materiale descritto in precedenza.