“Ho accettato di candidarmi per poter rappresentare la nostra comunità. Tutti coloro i quali hanno la speranza, con il desiderio di impegnarsi per creare un futuro qui. Chi lotta, chi è in difficoltà e soffre. Chi fa fatica e chiede sicurezza, sviluppo, servizi, lavoro, opportunità E non cerca slogan, superficialità, o le facili quanto volatili soluzioni tascabili.
Chi investe il suo tempo, le sue energie fisiche ed economiche in questa città, in questo territorio. E merita risposte, progetti, azioni strutturate e lungimiranti, che guardano molto più in là della tornata elettorale. Chi ha perso fiducia nella politica, negli amministratori pubblici, perché è stato deluso troppe volte”.
“Mi candido quindi perché credo ad una città e un territorio che collaborano insieme per lo sviluppo di relazioni, opportunità, attrattività, capacità di dare risposte durature nel tempo. Capace di costruire percorsi lungimiranti, processi condivisi e strutturati, non legati all’immediato, allo slogan”.
“Perché insieme possiamo costruire una Fiorano migliore.
Insieme possiamo fare il meglio e fare emergere il meglio della nostra comunità. Con la condivisione, la partecipazione, la capacità di ascoltare, fare sintesi. Di andare oltre le sterili polemiche per risolvere i problemi e creare le opportunità per i cittadini di oggi e soprattutto per quelli di domani. Desidero farlo ripartendo per centrare gli obiettivi. Con un progetto corale, un progetto di partecipazione, con i cittadini, gli enti, le associazioni. Un progetto capace di andare oltre i personalismi per guardare con concretezza e competenza allo sviluppo del nostro territorio.
Ho , e abbiamo, in mente una politica di rilancio, capace di concentrarsi sui problemi e sulle opportunità per una crescita civile, culturale, economica. Perché non si governa da soli, ma con le persone, con un pensiero collettivo, un mosaico di valori e di qualità che Fiorano esprime e che saranno alla base della nostra azione amministrativa.
Dopo cinque anni di amministrazione Tosi abbiamo una Fiorano assolutamente paralizzata.
La situazione credo sia sotto gli occhi di tutti”.

“Fermi gli investimenti, progetti e promesse disattese. Le nostre strade versano in uno stato di abbandono e le manutenzioni sulle stesse sono pressoché assenti o in forte ritardo. Vi sono lampioni non più funzionanti da numerosi mesi e non ancora sostituiti. Sto parlando di cose “ordinarie”, per le quali una amministrazione dovrebbe sempre farsi trovare pronta, ma così purtroppo non è. L’attuale sindaco Tosi chiede ai cittadini Fioranesi ulteriori cinque anni di mandato per poter portare a termine e realizzare tutti i progetti le promesse che non è riuscito a realizzare sino ad oggi.
E’ naturale che lo chieda, ma la domanda che voglio porre a tutti i mie concittadini è: perché dovremmo credergli?
Dovremmo forse credere al miraggio di avere, entro cinque anni, una scuola nuova a Spezzano, quando questa amministrazione non è stata capace di mettere in campo un progetto realizzabile e concreto, fermato da un “no” della sopraintendenza e in totale assenza peraltro di una soluzione alternativa?
Dovremmo forse credere alle speculazioni su una nuova vita del centro di Fiorano, quando esso appare sempre più desolato, abbandonato da commerciati, banche, professionisti e artigiani. Tutte categorie che lo avevano reso popoloso in passato, ma che oggi, dopo altri cinque anni di ritardo, rimane appeso alla prospettiva di un fantomatico “restyling” annunciato più volte ma che tarda però a manifestarsi?
Dovremmo forse credere alle rotatorie sulla S. Giovanni Evangelista promesse 5 anni fa e realizzate in parte non da questa amministrazione ma grazie alle aziende che ancora investono sul nostro territorio e che le hanno finanziate e realizzate con oneri ed extraoneri altrimenti ad oggi non ce ne sarebbe nemmeno una.
Ciò di cui abbiamo davvero bisogno è concretezza. Nel quotidiano, nell’ordinario. Per troppo tempo ci siamo scontrati con l’inadeguatezza di questa giunta e di questo sindaco. Chiediamo ai cittadini una opportunità per partecipare al cambiamento. Perché una alternativa c’è!”

(Antonio Grazioli)