«Tagliare la spesa nell’immediato non fa bene all’economia. Non sono uno di quelli che dice: “tagliamo la spesa e tutto va a posto”. Purtroppo nell’immediato tagliare la spesa può essere necessario per evitare guai peggiori, però non aiuta a crescere. Fatta questa premessa quello di cui l’Italia avrebbe bisogno sono delle riforme che portano a crescere e queste non richiedono necessariamente solo dei soldi pubblici. Anzi, si può risparmiare. Se noi riduciamo la burocrazia questo fa diventare le nostre imprese più competitive, aumentando la nostra capacità di competere con le imprese tedesche che non devono affrontare costi per la burocrazia alti come i nostri. Lo stesso per la giustizia civile che funziona lentamente in Italia e funziona molto meglio in Germania».

Parole di Carlo Cottarelli, già commissario alla spending review e attuale presidente dell’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica. L’economista – come già annunciato – sarà protagonista, giovedì 9 maggio alle ore 18.30 presso il Crogiolo Marazzi, in via Regina Pacis 9 a Sassuolo, di un interessante confronto promosso da Lapam Confartigianato. Dopo le premiazioni delle imprese storiche sassolesi aderenti all’associazione, Cottarelli risponderà alle domande di Stefano Feltri, giornalista economico e vice direttore de ‘Il Fatto Quotidiano’.

L’evento, organizzato da Lapam Confartigianato col patrocinio del Comune di Sassuolo, rientra nelle iniziative per i 60 anni dell’associazione imprenditoriale. Oltre a Cottarelli e a Feltri saranno presenti Presidente e Segretario Lapam, Gilberto Luppi e Carlo Alberto Rossi.

Ma torniamo a Cottarelli che parla dell’analisi costi benefici sulla Bretella Campogalliano-Sassuolo e di lotta alla burocrazia: «Credo che le analisi costi benefici si devono fare, pure per opere già avviate anche se a quel punto devi tener conto dei costi già sostenuti che ovviamente non possono essere più recuperati. Però le analisi costi benefici vanno fatto sentendo più voci. Sulla burocrazia l’azione per Governo per ora è un po’ scarsina, le cose fatte sono per il momento limitate. Vedremo cosa sarà fatto in futuro. Il decreto legge sulla semplificazione che ora deve essere spacchettato perché troppo complesso, non indica un buon inizio. Bisogna agire in altro modo. La lotta alla corruzione, per esempio, non si fa come detto da un esponente di governo con “il buon senso”, ci vogliono norme adeguate». Infine una battuta sul decentramento amministrativo: «Sono del parere che il decentramento funziona. Se si decentra la tassazione e la spesa, i cittadini che pagano le tasse in una certa area vogliono che i loro soldi non vengano sprecati. Quindi trovare un legame più stretto tra spesa e tassazione locale, è una cosa giusta. Tutto questo entro un certo limite, perché siamo uno Stato unitario e bisogna tener conto dei vincoli di solidarietà. Insomma bisogna andare a vedere come sono scritti questi provvedimenti. C’è comunque un grosso problema tra le due anime del governo che hanno chiaramente idee diverse».