In occasione della giornata mondiale contro la Sclerosi Multipla, la sezione Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) giovedì 30 maggio sarà al Core con i propri volontari per sensibilizzare i cittadini reggiani ed illustrare i sintomi invisibili di questa patologia di cui ancora non esiste una cura risolutiva.

I volontari Aism attraverso il “Senti come mi sento”, un kit esperienziale che in pochi minuti consentirà alle persone di comprendere le difficoltà quotidiane di chi soffre di questa patologia e di conoscere anche quei sintomi nascosti come i disturbi dell’equilibrio, i disturbi della sensibilità agli arti, la fatica, il formicolio, la sensazione di calore, la neurite ottica, la spasticità.

La Sclerosi Multipla

Ogni tre ore viene una persona riceve una diagnosi di sclerosi multipla e ogni giorno e spesso in un’età compresa tra i 20 e i 40 anni, ma sono sempre più frequenti casi di sclerosi multipla (SM) in età pediatrica. Le donne sono colpite più del doppio rispetto agli uomini da questa malattia cronica e invalidante che colpisce il sistema nervoso centrale, il cervello e il midollo spinale e di cui ancora non esiste una cura risolutiva.

La sclerosi multipla è una malattia cronica, complessa e dal decorso imprevedibile che riguarda oltre 2milioni e mezzo di persone nel mondo, di questi 120 mila in Italia, mentre sono oltre mille persone colpite nella nostra provincia. Ci sono tipi diversi di forme di S.M, ma non è una malattia contagiosa o mortale e può essere gestita ed è possibile conviverci.

Per questa ragione le raccolte fondi organizzate da Aism per finanziare la ricerca scientifica per capire la malattia e proteggere il sistema nervoso e riparare il danno e individuare cure sempre più all’avanguardia e garantire l’assistenza alle persone con S.M. e alle loro famiglie, sono le due facce della stessa medaglia. Un lavoro che rappresenta l’impegno alla lotta alla sclerosi multipla da parte dell’Aism che a Reggio quotidianamente svolge nella propria di via Costituzione 27/a e dal Gruppo Operativo di Guastalla. I fondi raccolti in passato hanno consentito un forte impulso all’attività di ricerca e di assistenza da parte i AISM e solo negli ultimi anni l’associazione ha investito circa 60 milioni di euro per individuare una cura definitiva.