“In una situazione climatica senza precedenti le imprese agricole sono impotenti: per questo chiediamo lo stato di calamità nazionale”. Cia Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna denuncia una situazione grave su tutto il territorio regionale a causa frane, smottamenti, esondazioni, allagamenti e cambiamenti climatici “ed è per questo che chiediamo alla Regione Emilia Romagna di attivare la richiesta al fine di risarcire agli agricoltori i danni legati agli eventi atmosferici, piogge torrenziali in primis, avvenuti nel mese di maggio – dice il presidente di Cia Emilia Romagna, Cristiano Fini-.

Frane e smottamenti hanno compromesso alcuni terreni e strade negli Appennini, mentre esondazioni e allagamenti, in particolare in Romagna e nelle province di Modena, Bologna e Reggio Emilia, le nevicate del 5 maggio in montagna e la siccità anomala dell’inverno scorso – prosegue Fini – hanno causato seri problemi alle produzioni vegetali, in particolare a molti vigneti nelle province di Modena e Reggio Emilia. Sono ormai compromessi i raccolti della maggior parte delle ciliegie – aggiunge il presidente Cia – e ci sono forti preoccupazioni anche per le albicocche, nonché complicazioni nella fienagione: sono i primi preoccupanti segnali di un’annata agraria estremamente difficoltosa”.

Cia Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna chiede quindi di attivare la richiesta di calamità nazionale e auspica un accoglimento della stessa da parte del Governo. “Inoltre – conclude Fini – sollecitiamo gli agricoltori a segnalare gli eventi accaduti e continuare a farlo anche nei prossimi giorni”.