Continua la crescita delle
cooperative di produzione lavoro della Lega (costruzioni,
industriali, progettazione-ingegneria) che per il 2001 prevedono
un fatturato di oltre 13.000 miliardi (il 70% realizzato da
imprese con sede in Emilia-Romagna) rispetto ai circa 9.000 del
’97 (11.900 nel 2000).
Come ha spiegato in una conferenza stampa Franco Buzzi,
presidente dell’ associazione nazionale Ancpl (che domani e
venerdi’ tiene l’ assemblea triennale a Bologna), le circa 1.000
imprese associate (che contano 36.000 occupati) nel periodo
’97-2000 hanno investito 1.600 miliardi e ne hanno versati circa
50 al fondo di promozione per le nuove cooperative.

Buoni i
livelli di redditivita’ nei tre comparti e positivi i dati sull’
occupazione che e’ aumentata (nel 2000 i dipendenti erano
35.900). Gran parte del fatturato e’ realizzato da coop
costruzioni (6.900 miliardi) e industriali (6.000),
seguite a distanza da quelle di progettazione-ingegneria (115
miliardi).
Per il 2002 si prevede un incremento di fatturato a 15.000
miliardi, ma Buzzi ha sottolineato che l’ attuale crisi
internazionale potrebbe portare a un leggero calo di
redditivita’, legato soprattutto al calo dell’ export che gia’
si registra in alcuni comparti (come la ceramica, che ha nel
mercato Usa uno degli sbocchi piu’ importanti). Le prospettive
per il 2003 appaiono piu’ incerte e, soprattutto per le
costruzioni – ha rilevato il presidente – sono legate alla
possibilita’ da parte del governo di confermare il piano sulle
infrastrutture. ”Il piano del governo va realizzato e auspico
che il ministro Lunardi riesca nel suo progetto”, ha detto,
sottolineando la necessita’ di un rapporto piu’ disteso nel
rapporto governo-regioni per evitare che ”troppi cavilli
impediscano alle opere di andare avanti”.
Sulla riforma del diritto societario Buzzi ha detto che
questa ha suscitato ”un sentimento di ingiustizia nelle nostre
cooperative, come un giudizio quasi punitivo”. I ricorsi
annunciati sulla materia quindi andranno avanti. ”Ma bisognera’
trovare una conclusione – ha aggiunto, riferendosi all’
elaborazione dei decreti delegati – in termini di confronto tra
centrali e governo per una mediazione intelligente che possa
corrispondere alla ricchezza del mondo cooperativo e dell’
impresa”.