L’ hanno convinta che la sua
famiglia era stata colpita dal malocchio e che sarebbero morti
tutti entro breve tempo, lei compresa, se non avesse consegnato
20 milioni per togliere la ‘fattura’. La vittima però, che nel
frattempo aveva già consegnato denaro e preziosi per un valore
superiore ai 6 milioni, ha preso tempo, non si è presentata ad
un successivo appuntamento e si è sfogata con le amiche, che le
hanno consigliato di raccontare tutto ai carabinieri.


Due donne residenti in un campo nomadi della Bassa reggiana -T.M., di 78 anni, e C.M., di 32 anni- sono state così
denunciate per truffa e tentata estorsione sulla base delle foto
segnaletiche mostrate in caserma alla vittima, un’ impiegata
reggiana di 38 anni.
L’ episodio è avvenuto il 7 dicembre nel parcheggio del
centro commerciale Meridiana, a Reggio Emilia. La donna è stata
avvicinata dalle due nomadi, queste si sono offerte di leggerle
la mano e lei ha acconsentito. Meravigliata quando le donne le
hanno ‘letto’ alcuni episodi della sua vita realmente accaduti,
è rimasta impietrita quando le è stato detto che a causa del
malocchio lei e tutti i suoi familiari sarebbero morti entro
breve tempo, e non ha battuto ciglio quando le è stato chiesto
di dare loro tutti i soldi e i preziosi che aveva con sè. Le nomadi hanno
cercato di togliere sul posto il malocchio, poi le hanno detto
che non riuscivano, che i soldi non bastavano e le hanno fissato
un nuovo appuntamento, sempre nel parcheggio del centro
commerciale, al quale l’ impiegata si sarebbe dovuta presentare
con una ventina di milioni. ”Non dire niente a nessuno,
altrimenti il nostro aiuto non ti servirà e la fattura avrà
effetto”, le hanno detto le nomadi.