I quattro tifosi del Modena,
arrestati domenica ad Ancona dalla polizia per resistenza a
pubblico ufficiale e lancio di oggetti contundenti dopo la
partita Ancona-Modena, dov’è rimasto seriamente ferito ad un occhio un ispettore, potranno tornare in libertà. Lo ha
deciso stamattina il tribunale di Ancona accogliendo le istanze
dei difensori.


Oggi si è svolta la prima udienza del processo
nella quale sono emerse due versioni differenti degli scontri.
I due poliziotti intervenuti e l’ ispettore della Digos di
Modena che era sul posto, hanno confermato che nell’ occasione i
tifosi modenesi avevano aggredito con calci pugni e lancio di
oggetti contundenti gli agenti che avevano fatto scendere alcuni supporter
dal pullman per farli salire su un altro, scortato dall’ interno.
I fatti sono stati raccontati in maniera diversa dai cinque
tifosi del Modena convocati dalla difesa per testimoniare.
Secondo questi ultimi, sarebbero stati i poliziotti a caricare
non appena apperte le porte del pulmann.
Le varie deposizioni hanno ricostruito in maniera diversa
anche il ruolo degli arrestati relativamente ai disordini
verificatisi nei pressi della porta posteriore dell’ autobus. I
poliziotti hanno riferito di aver riconosciuto i quattro
(identificati in Questura insieme al quinto ragazzo minorenne
che è stato denunciato a piede libero) come quelli che erano
davanti al folto gruppo di tifosi resisi responsabili dell’
aggressione. Secondo i testimoni della difesa, invece,
c’è chi era nella parte centrale del pulmann, chi a
sinistra della porta del mezzo, e comunque, tutti defilati rispetto al punto del mezzo in cui sono
avvenuti gli scontri con gli agenti della reparto celere. I
tifosi canarini sentiti, avrebbero parlato di amici che sono dovuti
ricorrere a cure mediche non appena ritornati dalla trasferta.
Il processo continuerà il 20 febbraio. In quella udienza
verranno sentiti altri testimoni della difesa e l’ autista del
pullman.