Non diminuiscono i reati sessuali sui minori, in tutto 127; resta elevato il numero di quelli contro il patrimonio, soprattutto furti e ricettazioni; in alcune procure oltre la metà dei reati denunciati è attribuita a cittadini stranieri, quasi tutti extracomunitari: sono questi alcuni dei punti principali sull’andamento della criminalità in Emilia-Romagna nel 2001, contenuti nella relazione del procuratore generale di Bologna, Francesco Pintor.


“E’ fonte di allarme l’elevato numero dei reati colposi contro la persona – ha detto Pintor – derivanti in massima parte da incidenti stradali, che costituiscono ormai l’effetto più evidente di quella diffusa illegalità nella circolazione stradale che è sotto gli occhi di tutti”.
Per quanto riguarda la criminalità organizzata, il procuratore generale ha sottolineato come “le già rilevate infiltrazioni della ‘ndrangheta crotonese e cutrese nel reggiano hanno manifestato tendenze all’ espansione verso aree del parmense e del piacentino. E si registrano tentativi di insediamento nel bolognese da parte della ‘ndrangheta reggina di San Luca”. Pintor ha inoltre ricordato come “nel modenese hanno operato esponenti del clan dei ‘casalesi’, pericoloso aggregato della camorra, oggetto di procedimenti di fermo delle Dda per estorsione aggravata verso imprenditori locali”.
Dopo aver sottolineato i successi riportati dalle forze dell’ordine nella lotta alla droga (sequestrati quasi 46 chilogrammi di eroina e 86 di cocaina, 18.265 pasticche di ecstasy, oltre 37 quintali di hascish e di marijuana), Pintor ha posto l’accento anche sul “sovraffollamento oltre il limite di capienza massima degli istituti penitenziari”.