Anche nel 2002 si profilano aumenti ingiustificati nei diritti che le imprese devono versare annualmente alle Camere di Commercio. Quest’anno, infatti, è previsto un ulteriore aumento del 14% del diritto camerale, un valore ben più alto del tasso d’inflazione, che va ad aggiungersi a quelli già applicati nel 2001.

E tanto per non perdere il vizio, per il 2003 è previsto che il diritto camerale per le società artigiane di persone, non sia più stabilito in quota fissa, bensì in rapporto al volume d’affari, una variazione che determinerà aumenti che potranno arrivare anche al 200% di quanto pagato attualmente. A questi numeri si aggiunge la beffa della mancata promulgazione, da parte del Governo, del decreto per la determinazione dei diritti camerali per il 2002. Una lacuna che comporterà, per le imprese di nuova iscrizione, un aggravio burocratico di non poco conto. La Cna di Modena denuncia l’applicazione di questi aumenti, aumenti che non trovano riscontro in un’erogazione di servizi aggiuntivi da parte della Camera di Commercio, nè l’ampliamento di quelli attuali. In virtù di questa considerazione, la Cna ha richiesto che sia ripristinato per le società artigiane, il prelievo in quota fissa del diritto camerale, come già avviene per le imprese individuali. Oppure, in alternativa, l’applicazione di una nuova tabella che preveda corrispondenze fra diritto camerale e volume d’affari meno gravose per le imprese. Inoltre Cna richiede di suddividere sul biennio 2002/2003 l’aumento del 14% previsto per quest’anno.