L’ avv. Roberto D’ Errico, presidente della Camera penale di Bologna, ha annunciato che presenterà domani un esposto dettagliato sulla vicenda di
Domenico Di Gioia, il detenuto di 39 anni malato di cuore, morto domenica scorsa in ospedale dopo una crisi cardica che lo aveva colto nel carcere di Modena dove era rinchiuso.

D’ Errico, che aveva chiesto più volte al Gip e al Tribunale della Libertà di Bologna, gli arresti domiciliari per Di Gioia, chiederà nell’ esposto che ”se sono sussistenti responsabilità di ogni ordine -amministrative, disciplinari ed eventualmente penali- vengano individuate e perseguite”. L’ uomo era stato arrestato nell’ ottobre scorso su ordinanza di custodia cautelare del Pm di Bologna Elisabetta Melotti, per un traffico di droga tra la Puglia e l’ Emilia. Una consulenza
del medico legale della difesa, Michele Romanelli, aveva concluso per l’ incompatibilità di Di Gioia con la condizione carceraria. Una perizia del Gip però aveva concluso per la compatibilità dello stato di salute dell’ uomo con la detenzione. Dopo ci sono state le varie istanze dell’ avv.D’ Errico, poi il 25 aprile il detenuto ha avuto un edema polmonare
ed è stato ricoverato in ospedale a Modena, ma lo stesso Di Gioia ha optato per le dimissioni volontarie. La notte del 30 aprile in cella ha avuto un arresto cardiaco e dopo un massaggio cardiaco di 30 minuti è stato portato in ospedale e sottoposto ad intervento chirurgico. L’ operazione è riuscita, ma l’ arresto cardiaco aveva già
prodotti danni irreparabili al cervello che hanno poi condotto al decesso. ”Voglio capire se è normale che questo succeda” ha detto l’ avv. D’ Errico, che ha spiegato che l’ esposto verrà inviato alla Procura generale di Bologna, alle procure di Bologna e Modena, al Ministro, al Csm e all’ amministrazione penitenziaria.