Con il trapianto di intestino, il ragazzo accoltellato dal padre nel Policlinico di Modena può tornare ad avere una vita sostanzialmente normale: è il parere del prof. Antonio Daniele Pinna, direttore del Centro trapianti del fegato e multiviscerale di Modena.

Secondo il medico “in quel genitore deve essere scattato un meccanismo patologico che l’ha fatto reagire come se per il figlio non ci fosse speranza, quando invece la speranza c’è”. Il ragazzo era stato colpito da un’infezione e quindi ‘sospeso’ dal programma degli interventi. “Con il padre abbiamo parlato tutti – dice Pinna – e gli abbiamo detto che una volta superata l’infezione, il figlio sarebbe stato nuovamente attivo per il trapianto. D’altra parte le terapie antinfettive stavano dando risultati e il ragazzo era migliorato notevolmente durante questa settimana. Anche ieri mattina abbiamo detto al padre che avevamo visto una sostanziale buona risposta all’infezione, e che quindi, appena completata la terapia antibiotica, si sarebbe riattivato il paziente in lista”. “Ho visto il paziente questa mattina – conclude il professore -. Dal punto di vista clinico va bene: per fortuna le ferite non sono state molto gravi, anche se pesanti. Dal punto di vista infettivo continua a rispondere alla terapia antibiotica. C’è da valutare quale è stato il trauma psicologico. Comunque il trapianto va fatto appena sarà disponibile un intestino compatibile”.