”Hanno fornito spiegazioni attendibili, e per forza dovevamo rimetterli in libertà. Le indagini comunque continuano, ma nell’ incertezza non potevamo tenere in carcere delle persone”. Lo ha spiegato il Gip di Bologna Diego Di Marco, il giudice che ieri sera ha deciso la scarcerazione dei quattro marocchini e del professore in pensione di Padova fermati lunedì mattina perchè sospettati di
preparare un attentato nella basilica di S.Petronio.


”Per la convalida del fermo – ha aggiunto il Gip – c’ erano elementi sufficienti. I carabinieri, quando hanno operato i fermi, hanno fatto una valutazione giusta. I militari dell’ arma erano nella chiesa per un servizio di vigilanza e per forza dovevano intervenire. Per la misura di custodia però ci
vogliono una serie di elementi: innanzitutto la gravità indiziaria. In questo caso ci sono equivoci e contraddizioni, forse suscettibili di approfondimenti e infatti restano indagati, ma non c’ è un quadro di gravità indiziaria. Gli interrogatori sono stati approfonditi, perchè entrambi i Pm hanno voluto vederci chiaro. Ma alla fine non siamo riusciti a
sciogliere le incertezze e nell’ incertezza non possiamo tenere in carcere nessuno”.