Dieci ‘mosse’ per cambiare la vita, e il portafoglio, agli automobilisti italiani. Il governo rinuncia
al decreto legge per frenare la corsa delle tariffe Rc auto e insiste nel provvedimento parlamentare, fermo da sette mesi al Senato, apportando però importanti modifiche rispetto al testo originario.


Se tutto andrà bene e non ci saranno ulteriori intoppi parlamentari, la riforma della Rc auto entrerà in vigore tra fine settembre e l’inizio di ottobre. Ad annunciarlo è stato il ministro delle Attività Produttive, Antonio Marzano, chiarendo di aver preferito insistere sul ddl ”avendo avuto assicurazioni sui tempi celeri di calendarizzazione del provvedimento. Questo – ha anticipato – sarà il primo provvedimento che sarà esaminato dal Senato e poi passerà rapidamente alla Camera”. Il pacchetto di proposte (10 punti in tutto) contiene tre novità portanti rispetto al testo originario: prevede una delega al governo per una riforma organica del danno biologico (estesa però a tutti gli illeciti civili e non solo alle 4 ruote); fissa il limite (20%) alla discrezionalità dei giudici in materia di danno biologico, estendendolo però, questa è un’altrettanto importante novità, all’intera fascia di invalidità (9 punti) e non più solo ad una parte di essa (5 punti); introduce l’obbligo di fatturazione per le riparazioni, evitando così che una stessa macchina possa essere ‘riparata’ più volte come accade adesso, bastando solo presentare alla compagnia un preventivo di spesa.
Nel ‘pacchetto’ di riforma viene confermato l’obbligo per le compagnie di dotarsi di un sito Internet, con la pubblicazione delle tariffe, eliminando di fatto i profili tariffari finora in
vigore. In buona sostanza, ogni compagnia non potrà presentare al cliente un profilo tariffario diverso da quello determinato ‘on line’.