E’ durata poco piu’ di un mese l’unita’ di intenti sulle targhe alterne, decise a livello regionale da Regione, Province e Comuni maggiori in tutta l’Emilia Romagna per i giorni di giovedi’ e domenica nella speranza di favorire la riduzione dell’inquinamento nelle citta’.

Il fronte, sotto la pressione soprattutto dei commercianti di varie citta’, che ritengono il provvedimento inefficace per la salute dei cittadini e dannoso per le loro attivita’, comincia a presentare qualche crepa anche tra gli amministratori, tra i cittadini e nelle organizzazioni dei consumatori.
“Telefono Blu” sta sottoponendo a monitoraggio il malcontento e raccoglie intanto le segnalazioni di quanti chiedono a Regione, Province e Comuni di predisporre un vero piano strutturale dei trasporti che sia alternativo a misure come quelle delle targhe alterne ritenute di scarsa efficacia. Alle altre proteste oggi si e’ aggiunta quella dei commercianti di Ferrara aderenti alla Confcommercio che nel pomeriggio hanno dato luogo a una ‘serrata’ dei negozi per sottolineare le difficolta’ che le targhe alterne causano al commercio in citta’. “Se le targhe alterne fossero efficaci, noi acetteremmo di buon grado il sacrificio, ma cosi’ non e'”, si legge in un volantino diffuso oggi in citta’, nel quale si sottolinea altresi’ che “senza il commercio anche la citta’ muore”.