Le Regioni italiane maggiormente colpite, dicono i dati Iss, sono la Sardegna (circa 5,4 per centomila abitanti), la Lombardia (4,9), la Liguria (4,8) e il
Lazio (4,5). Le regioni con i tassi piu’ bassi sono Basilicata, Molise, Friuli Venezia Giulia e Calabria.


Cambiano anche le caratteristiche delle persone colpite da Aids. In particolare, nel corso degli anni, si nota un aumento dell’ eta’ alla diagnosi, che risulta essere di 40 anni negli uomini e di 36 nelle donne. Aumenta in maniera costante la proporzione dei casi riscontrati in persone provenienti dall’estero, in particolare da aree ad elevata endemia. Questi sono aumentati da meno del 3% dei casi prima del 1993 ad oltre i 14% nell’ultimo anno. Infine si nota una diminuzione percentuale dei casi attribuibili alle tossicodipendenze per via iniettiva, mentre si osserva un aumento della quota attribuibile ai
rapporti sessuali, soprattutto di tipo eterosessuale.

HIV, LE STIME SULL’ EPIDEMIA
Secondo l’Iss, oltre il 62% delle persone a cui viene diagnosticata la sindrome non e’ stato precedentemente sottoposto a terapie anti-retrovirali. Questo fenomeno caratterizza in maggior misura coloro che hanno acquisito l’infezione per via sessuale e si spiega con la mancata effettuazione del test sierologico prima della comparsa dei sintomi rivelatori di Aids. La porzione di persone che scoprono di essere sieropositive al momento della diagnosi di Aids e’
aumentata nel tempo, dal 20,6% nel 1996 a circa il 50% nell’ultimo anno. Il tempo di incubazione e la sopravvivenza si sono notevolmente allungati nel corso degli ultimi anni.

AUMENTANO I BAMBINI NATI DA MADRI SIEROPOSITIVE
Il registro pediatrico nazionale, finanziato dall’Iss, fornisce utili informazioni sull’ andamento dell’ epidemia nei bambini: i dati del registro mostrano un aumento del numero di bambini nati da madri sieropositive a partire dal 1997; questi
risultano essere 385 nel 2001, ma, a causa del ritardo della notifica, il numero e’ destinato a salire ad oltre 400 secondo le proiezioni dell’Iss. Cio’ e’ attribuibile, almeno in parte, all’ottimismo generato dall’ efficacia delle nuove terapie anti-retrovirali. Diminuisce, invece, il tasso di trasmissione
dell’ infezione da madre a bambino da circa il 20% a meno del 2%. Cio’ significa che ogni cento madri con Hiv soltanto due bambini nascono sieropositivi, grazie all’ effetto combinato di terapia al momento del parto, ricorso al parto cesareo ed esclusione dell’ allattamento materno. Queste misure preventive contribuiscono dunque a evitare un incremento delle nascite di bambini infetti, a fronte dell’ aumento di nascite di bambini partoriti da donne sieropositive.