Mal di testa, stanchezza cronica, irritabilità e dermatiti: potrebbero essere i primi segni di un’intossicazione da mercurio provocata da una vecchia otturazione dentale.

“Una tossicosi che può causare seri danni a cervello, ipofisi, fegato e reni, dare reazioni allergiche e persino ridurre la fertilità femminile o danneggiare il feto”. A rilanciare l’allarme amalgama, la materia prima più utilizzata dai dentisti di prima generazione ma “pericolosa perché costituita per la metà da mercurio, il metallo più tossico in assoluto”, sono gli esperti della neonata Accademia internazionale di odontoiatria biologica (Aiob).

Obiettivo della società è di coniugare tecniche tradizionali e tecniche alternative. Omeopatia, agopuntura, fitoterapia e floriterapia comprese. Gli specialisti dell’Aiob ricordano inoltre che “negli ambulatori odontoiatrici italiani non vengono rispettate le regole per lo smaltimento dell’amalgama (ogni dentista emette, da ogni poltrona, 1,5 chili l’anno di amalgama tossica)”.

E pur concordando con il decreto Sirchia che sconsiglia il composto ad allergici, donne in gravidanza o in allattamento, bimbi minori di 6 anni e malati renali, concludono che “per rimuovere l’amalgama senza rischiare di creare danni peggiori nella bocca del paziente occorrono accorgimenti particolari. Altrimenti si rischia di inalare dosi elevatissime di mercurio, centinaia di volte superiori a quelle che chi ha otturazioni all’amalgama respira già solo masticando”. Fumi che “arrivano ai polmoni entrando nel sangue e nei tessuti”.