Nella calza della Befana gli italiani troveranno dolci, carbone e i consueti saldi invernali.
Partirà infatti il 7 gennaio, in alcune città, la stagione dei ribassi che, nelle speranze dei commercianti, dovrebbe dare nuovo stimolo ai consumi.


Alcune settimane di prezzi ribassati, nelle quali i consumatori sperano di mettere a segno qualche buon affare e i commercianti (in maggioranza di negozi di abbigliamento) che
confidano in questo periodo dell’anno per ridare ossigeno ai consumi. Il periodo dei saldi viene deciso a livello comunale all’interno di una fascia di giorni possibili stabilita dalle varie regioni –in Emilia Romagna tra il 17 gennaio ed il 17 marzo-.

Quello dei saldi è dunque un momento
importante, anche se il sistema delle promozioni continue e delle vendite promozionali a oltranza crea confusione nel consumatore che, in ogni caso, può contare sui numerosi decaloghi messi a punto dalle associazioni che li tutelano, per evitare qualche fregatura.

L’Aduc, per esempio, propone una serie di consigli prima dell’acquisto (controllare il prezzo nei giorni immediatamente precedenti ai saldi), durante l’acquisto (occhio a sconti e qualità dei prodotti, ok a Bancomat e carte di credito), dopo l’acquisto (diffidare del cartello ‘la merce venduta non si cambia’).

Le regole per fare buoni affari arrivano anche dal Codacons, che in aiuto ai consumatori lancia un telefono rosso attivo per consulenze legali e consigli per chi si ritiene ‘gabbato’.

Un decalogo, questa volta per i commercianti, è stato messo a punto anche dalla Confcommercio, che ricorda ai suoi associati i doveri (su pagamenti e doppio prezzo), ma anche come non sia obbligatorio cambiare la merce a meno che non sia ”affetta da gravi vizi occulti”, far provare i capi e proporre solo prodotti della stagione in corso.