Avvio, ma ancora in modo un pò confuso: è quanto sottolinea la Confagricoltura riferendosi alla normativa comunitaria in vigore da oggi sul territorio nazionale, di etichettare gli ortofrutticoli freschi, venduti al dettaglio sfusi o confezionati, e indicarne il livello qualitativo e la provenienza geografica.


Il meccanismo – aggiunge Confagricoltura che apprezza il provvedimento – superate le difficoltà di partenza (ad esempio varietà e categorie che non corrispondono alle indicazioni dell’etichetta) si potrà rivelare utile e verrà incontro all’esigenza dei consumatori di avere una più corretta
informazione su ciò che acquista e sulla sua provenienza.

Troppe volte, nel settore ortofrutticolo – commenta Confagricoltura – si sono registrate disinformazione e contraffazione, come il caso recente delle clementine vendute come italiane. Confagricoltura sottolinea la necessità che il provvedimento sia accompagnato da una serie di iniziative per migliorare la consapevolezza dei consumatori e si augura che l’etichettatura chiara e trasparente sia adottata anche in altri settori che necessitano di chiarezza informativa.

”E’ il caso – commenta l’Organizzazione degli imprenditori agricoli – dell’olio d’oliva: vorremmo sapere davvero cosa c’è in bottiglia, se olio di produzione nazionale o importato da altri Paesi”.