La nostra provincia risulta essere la prima in tutta l’Emilia Romagna per quanto riguarda le violazioni in materia d’inquinamento, dei suoli e delle acque, edilizia e urbanistica.

E’ questa la nitida radiografia che emerge dal lavoro di un anno dei carabinieri impegnati a tempo pieno nell’illegalità ambientale.

Per Modena i risultati sono pessimi.
Il livello di illegalità, questo il termine tecnico con cui viene dato il voto finale alla provincia, è del 41,3%.

Il dato più incredibile è quello che riguarda l’inquinamento radioattivo. Il caso riguarda solo le due province di Modena e Reggio: in entrambi i casi i controlli non hanno rivelato violazioni dei limiti accettabili. Passando poi agli altri tipi di danneggiamento la parte del leone la fa l’inquinamento del suolo (18 casi), seguito da quello dei corsi d’acqua (11), dell’aria (8). Per quest’ultimo caso siamo all’allarme rosso visto che è l’unica volta in cui i fuorilegge sono di più di coloro che rispettano le norme. Anzi, per l’esattezza gli inquinatori sono il doppio di chi è in regola. Infine l’illegalità edilizia, con 6 casi riscontrati.

Il bilancio finale è di 43 infrazioni complessive che hanno portato a 7 denunce all’autorità giudiziaria, con 3 sequestri e 14 contravvenzioni.

Per quello che riguarda le altre province i numeri sono decisamente più bassi, a eccezione di Bologna che ha però una popolazione molto superiore a quella modenese un numero di verifiche ben più alto del nostro, e di Reggio: Ferrara 15 violazioni, Parma 34, Ravenna 11, Reggio Emilia 48, Rimini 6, Forlì 9.