Giro di vite contro i teppisti che ogni domenica si abbandonano ad atti di violenza negli stadi o nelle sue vicinanze: il decreto che è stato approvato oggi dalla Camera, e che è passato al Senato, prevede la possibilità di arresto entro 36 ore dal fatto sulla base di filmati tv o di foto oppure di ‘elementi oggettivi dai quali emerga la responsabilità’.

Nel corso dell’esame in commissione Giustizia e poi in aula sono state introdotte altre misure.

Flagranza differita
E’ la norma centrale del testo che prevede, appunto, la possibilità di arrestare i teppisti anche a 36 ore dal fatto.
Stop alle partite
Se ci sono ‘urgenti e gravi’ ragioni di ordine pubblico il provvedimento affida al prefetto la decisione di rinviare ad altra data la partita.
Mai più senza biglietto
Negli stadi con più di diecimila posti non si potrà entrare senza che sia stato prima verificato elettronicamente il biglietto.
Biglietti numerati
I biglietti per gli stadi con più di 10 mila posti dovranno essere numerati.
Stangata sull’Overbooking
Con un emendamento si è data una vera e propria stangata a quelle società che vendono biglietti in numero maggiore dei posti disponibili: la sanzione può arrivare a 500 mila euro.
Vietati razzi e bengala
Chiunque sia trovato in possesso di razzi, bengala, fuochi d’artificio e petardi, o di strumenti per l’emissione di fumo o di gas visibile rischia l’arresto fino a 18 mesi e una multa fino a 500 euro.
Metal detector
I varchi d’ingresso dovranno essere forniti di metal detector per individuare eventuali ‘strumenti di offesa’.
TV a circuito chiuso
Gli stadi dovranno essere dotati di impianti per la tv a circuito chiuso. Le telecamere dovranno essere puntate sugli spalti e nelle immediate vicinanze dell’impianto.
Grate tra le tifoserie
Gli stadi con più di diecimila posti dovranno essere dotati di ‘elementi di separazione’.
Revoca concessioni
Se le disposizioni per la sicurezza degli stadi verranno disattese il proprietario rischia la revoca della concessione per l’impianto.
Non si gira per i corridoi
Il decreto vieta di ‘occupare indebitamente percorsi di smistamento o aree non accessibili al pubblico’.