E’ incentrato in particolare sulla drammaturgia del Novecento, da Luigi Pirandello a Bertolt Brecht, fino ad Arthur Miller, il cartellone 2003-2004 del teatro Storchi di Modena, sede di Emilia-Romagna Teatro Fondazione, il teatro stabile pubblico regionale.

La stagione, illustrata da Maria Merelli e Pietro Valenti, presidente e direttore di Ert fondazione, offre 14 titoli, con la possibilità per gli abbonati di scegliere fra alcune alternative.
Il sipario si alzerà il 5 novembre con una prima assoluta per l’Italia, ‘Il mondo di Mr. Peters‘, l’ultimo testo di Miller, presentato a New York nel 1998, con Giorgio Albertazzi in una produzione del Teatro di Roma.

Come sempre, grande attenzione è data alle firme, quindi all’impronta dei principali registi italiani: Massimo Castri mette in scena il Pirandello di ‘Questa sera si recita a soggetto‘ con Valeria Moriconi; Federico Tiezzi l”Antigone di Sofocle‘ nella versione che Brecht scrisse nel 1947 (con Sabina Guzzanti e Sandro Lombardi); Antonio Latella, astro nascente della scena italiana, ‘La dodicesima notte‘ di Shakespeare; Benno Besson ‘Il cerchio di gesso del Caucaso‘ del suo maestro Brecht.

Ert partecipa alla produzione di cinque degli spettacoli in cartellone: oltre a quello di Tiezzi, saranno ‘La brocca rotta‘ di von Kleist, con la regia di Cesare Lievi e l’interpretazione di Franca Nuti e Gian Carlo Dettori; ‘Dinner party‘, unico testo teatrale di Pier Vittorio Tondelli, affidato alla regia di Nanni Garella; ‘Vecchi tempi‘ di Harold Pinter, già portato in scena da Luchino Visconti nel 1971, e oggi ripreso da Roberto Ando’, con Umberto Orsini e Greta Scacchi; ‘Madre e assassina‘ del Teatrino Clandestino (in scena al teatro delle Passioni).

Da segnalare un nuovo spettacolo di Moni Ovadia, con ‘L’armata a cavallo‘, ispirato ai racconti di Isaac Babel, sulle vicende della rivoluzione bolscevica, il teatro civile di Marco Paolini, la ‘Napoli milionaria!‘ di Eduardo De Filippo, diretta da Luca De Filippo, e il ritorno in teatro di Maurizio Crozza, con ‘Ognuno è libero‘, su testi di Hornby, Pennac, Hornby e Sepulveda, e canzoni di Luigi Tenco.