Il Tribunale civile di Avellino ha respinto il ricorso presentato dall’ex presidente della Banca popolare dell’Irpinia, Ernesto Valentino, contro la fusione con la Banca popolare di Salerno. Si rimette quindi in movimento il progetto per la costituzione della Banca della Campania, l’istituto di credito di cui è capofila la Banca popolare dell’Emilia Romagna.

I giudici, dopo aver revocato mercoledì scorso, in sede di udienza tra le parti, l’ordinanza di sospensiva, ha respinto il ricorso di Valentino ritenendo insufficienti le motivazioni addotte dall’ex presidente per bloccare l’iter della costituzione della nuova banca. Valentino reclamava il mancato rispetto del patto di sindacato circa il cambio di denominazione della Bpi ed il diritto ad essere nominato amministratore della Banca della Campania.

Nell’ordinanza emessa dal giudice Attilio Mari, si precisa che le richieste risarcitorie sollevate da Valentino verranno discusse in una successiva udienza con la comparizione delle parti.

La decisione del tribunale fa dunque ripartire il progetto che con una rete di cento sportelli, compresi quelli conferiti dalla capogruppo Banca popolare dell’Emilia Romagna, e oltre 680 dipendenti, darà vita alla maggiore realtà bancaria in Campania, con la prospettiva di costruire una grande banca del Sud attraverso il consolidamento e l’acquisizione di presenze in Basilicata e Calabria.