Centinaia di persone rimaste bloccate negli ascensori, semafori spenti, caos nel traffico: in molte città italiane questa è stata la mattina del black out.

Complici il gran caldo che ha fatto aumentare enormemente i consumi e un taglio consistente delle importazioni di energia dalla Francia, il Gestore nazionale della rete elettrica e le singole società distributrici hanno dato il via oggi a un piano di tagli delle forniture di elettricità che ha interessato “a macchia di leopardo” il cinque per cento delle utenze, in tutte le regioni.

Non sono mancate però le polemiche, per il modo con il quale è stata affrontata questa emergenza. In particolare il sindaco di Firenze Leonardo Domenici (centrosinistra), nella sua qualità di presidente della Associazione nazionale dei comuni d’Italia, ha criticato l’assenza di un vero “piano nazionale” e lamentato che le amministrazioni locali non siano state avvertite che questa mattina.

La possibilità di ricorrere a black out era stata ventilata ieri sera dal Gestore della rete e questa mattina alle 9 sono cominciate le interruzioni: un’ora e mezza o due ore per turno, con interi quartieri di Roma, Milano, Genova, Trieste e delle altri maggiori città rimasti senza corrente.

Tutte le forniture a ospedali e altri punti sensibili sono stati comunque garantiti. Le prefetture assicurano che i disagi sono stati minimi e che i vigili del fuoco sono riusciti a far fronte alle richieste di intervento straordinario. Nella sola Milano, tuttavia, in tarda mattinata già si contavano almeno 500 chiamate di emergenza per persone rimaste chiuse negli ascensori. Molti problemi per il traffico senza semafori nelle città maggiori, dove si è cercato di far fronte alla situazione dislocando un maggior numero di vigili urbani.

Secondo il presidente dell’ente Gestore della rete, Salvatore Machì, il black out potrebbe continuare anche domani, ma le previsioni che parlano di un peggioramento del tempo fanno sperare in una minore richiesta di energia.