Impauriti dalla guerra e dalla criminalità, micro e organizzata. Resi insicuri dall’immigrazione. Sfiduciati nei confronti della Giustizia. E’ questo il ritratto degli italiani che emerge dal rapporto
elaborato dal Censis su ‘I fattori di sicurezza personale’ per scovare le paure nel Paese.


Nuove entrate (attacchi terroristici, Sars, alimenti
contaminati) e vecchie certezze (la criminalita’ e la perdita del lavoro) segnano le angosce e i timori lungo lo stivale, in cui cresce, nei piccoli centri come nelle grandi città, la domanda di protezione personale.

In testa alla classifica delle paure degli italiani c’è la guerra (60,1%), seguita dalla criminalità organizzata (60%), dagli attacchi terroristici (58,2%), e dalla microcriminalità
(51,2%).

”Il primato attribuito alla paura della guerra, considerando che il questionario è stato somministrato all’inizio del mese di giugno, dunque successivamente alla conclusione di un
conflitto che ci ha toccato solo marginalmente – recita il rapporto Censis – segnala come, al di là dell’emozione del momento, la guerra rappresenti realmente uno spettro da cui la popolazione desidera difendersi”.

Più normale, secondo il Censis, la paura riscontrata nei
confronti della criminalità, elemento di continuità con gli anni passati. ”Riveste ancora un peso determinante nella formazione della paure – dice il Censis – e si tratta di un fenomeno avvertito in tutte le zone del paese, in maniera più
pressante nelle aree in cui vi è uno sviluppo economico più accelerato”.

Capitolo a parte per la giustizia che ”con le sue lentezze e
inefficienze finisce per provocare una sensazione diffusa di incertezza e insoddisfazione – secondo il Censis – rispetto alla sua fondamentale funzione di ricomporre il conflitto”. E nel rapporto il Censis ha cercato anche ”di individuare quali siano i fattori oggettivi che possono spiegare il moltiplicarsi,
spesso irrazionale, delle paure”. Cio che emerge è che ”un ruolo determinante lo giocano i media e il modo ‘strillato’ di fare comunicazione in questo campo”.