Un’ azienda di Spilamberto, che si occupa dello stoccaggio delle acque reflue destinate all’agricoltura, è stata posta sotto sequestro dalla Procura di Modena in seguito a una serie di accertamenti dell’Arpa, agenzia regionale prevenzione e ambiente. La Procura ha
indagato 24 persone per l’ipotesi di traffico illecito di rifiuti pericolosi.


Si tratta del responsabile della ditta di Spilamberto, e dei titolari di pelletterie e di ditte di trasporti coinvolte nella vicenda.

In base ai rilievi dei tecnici, che risalgono a circa un anno fa, nelle acque stoccate dall’azienda modenese sarebbe stata trovata una elevata concentrazione di cromotrivalente, una sostanza altamente inquinante e pericolosa, presente in una
concentrazione di 1850 milligrammi per ogni chilo di fanghi mentre il limite stabilito dalla legge è di 200.

Il pm Andrea Claudiani ha aperto un’inchiesta condotta dall’Arpa e dal nucleo ecologico dei carabinieri. Gli accertamenti
avrebbero stabilito che diverse pelletterie toscane (con sede a Lucca, Pisa e Prato) e di Parma non trattavano i rifiuti liquidi ricchi di cromo prodotti conciando le pelli, ma li facevano trasportare da ditte specializzate a Spilamberto senza averli
prima ‘ripuliti’. I fanghi venivano consegnati come già trattati ed erano destinati direttamente alla concimazione dei campi modenesi.

Fino ad oggi gli inquirenti hanno rintracciato 5
agricoltori modenesi che hanno comprato dall’azienda di Spilamberto i fanghi pericolosi.