Saranno centomila gli ospiti in agriturismo che pranzeranno il giorno di ferragosto all’insegna
dei prodotti tipici e delle ricette tradizionali di ogni
regione. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che ferragosto diventa una giornata dedicata alla qualità, ai ricordi e al buon gusto.


In base alle richieste e alle prenotazioni già effettuate, il pranzo sarà perlopiù a base di ricette tipiche con prodotti a forte identità territoriale.

Tra gli antipasti i più richiesti sono la caponata di melanzane tipicamente siciliana, le frittole di maiale, ciccioli che, come gli emiliani, i calabresi mangiano a ferragosto, il crostino caldo di pesce con totano, polipetti, cozze, vongole e gamberetti, tipico dell’isola d’Elba o anche le lumache di Belluno.

Come primi molto gettonati sono la pastasciutta al sugo di papera, un cavallo di battaglia dell’Umbria, gli zitoni di
ferragosto, un particolare tipo di pasta caratteristico della Costiera Amalfitana condito con pomodori freschi e secchi, la ciardeddha, una zuppa fredda a base di friselle condite con
pomodoro fresco, cetrioli, cipolla rossa, olio extra vergine d’oliva, sale e pepe, peculiare piatto salentino, la più nota panzanella toscana o ancora la pasta al pesto pantesco a base di capperi dell’isola di Pantelleria, pomodoro, aglio, prezzemolo, olive e olio extra vergine d’oliva.

Come secondi, invece, il coniglio all’ischitana, stufato con vino bianco ischitano, pomodoro maturo, rosmarino e basilico, il
calderone, tipico dell’Isola del Giglio, che può essere considerato come una variante alleggerita del cacciucco alla livornese.

E per chiudere la tradizione consiglia la pesca al vino che
raggiunge la perfezione se preparata con pesche a pasta bianca dell’Emilia-Romagna immerse nel vino Gragnano, un rosso frizzante campano di grande piacevolezza, o nel vino ambrato laziale Moscato di Terracina, da consumare ben refrigerati.
Immancabile l’anguria.

La tradizione di festeggiare il ferragosto nasce da un’antica
festa pagana delle campagne, dedicata alla raccolta dei cereali ed ai momenti di prosperità dovuti alla loro abbondanza. Un rito che venne istituito dall’imperatore Augusto, da qui il nome dei festeggiamenti che, in origine duravano circa un mese con la partecipazione dei ricchi proprietari terrieri ma anche della gente del popolo.