Un’indagine condotta dall’Ausl in città e provincia ha accertato un significativo aumento della mortalità, nel periodo tra giugno e Ferragosto di quest’anno, rispetto al 2002.

Servendosi di dati forniti dall’anagrafe dei Comuni, l’Ausl di Modena ha effettuato un’indagine relativa al periodo primo giugno 15 agosto. I deceduti, che nello scorso anno erano stati 1252, nella nostra provincia sono saliti a 1350.

“L’aumento – spiega l’Ausl – del 7,8 % risulta molto inferiore a quello registrato in Francia, Spagna ed altri Paesi. I dati però sono grezzi, in quanto non sono stati forniti età, causa di morte, concomitanza con malattie gravi. Non si può comunque escludere che in organismi debilitati, anche se giovani, il perdurare di condizioni metereologiche sfavorevoli, favorisca lo scompenso e ostacoli il recupero dell’organismo umano. Lo stesso può verificarsi in altri soggetti fragili, come gli anziani. Occorreranno alcune settimane prima che il dato globale possa essere adeguatamente analizzato dal servizio aziendale di epidemiologia”.

L’Ausl precisa inoltre: “Non sono state segnalate o rilevate situazioni di carenza nell’organizzazione assistenziale in particolare negli ospedali, tali da combinare gli eventi di decesso a deficit strutturali, tecnologici o organizzativi”.

Non solo in provincia, ma anche in città, il numero delle morti fra giugno e agosto è stato superiore al 2002. Si è saliti infatti da 504 a 604 decessi. L’aumento è stato del 18,8 %.

Medici ed esperti di statistica, pur ammettendo che in questi mesi il caldo ha provocato picchi di mortalità, concordano nel sostenere che a fine anno la percentuale dei decessi sarà simile a quella del 2002. Si tratta infatti in molti casi di persone dalla salute, comunque, molto compromessa.