Il prezzo dei biglietti che fa arrabbiare gli appassionati e le nuove regole delle prove che fanno girare meno le auto in pista il venerdi’ e il sabato sono fra le cause con le quali si spiega il consistente calo di spettatori previsto per la tre giorni di Formula 1 a Monza.
Secondo gli organizzatori i paganti quest’anno dovrebbero infatti essere circa 90mila, contro i 130mila della scorsa edizione del Gran Premio.


Insomma, l’attesa sembra meno febbrile, eppure quest’anno c’è grande incertezza per il mondiale: Monza sarà una tappa importante nella sfida tra Schumacher e i suoi rivali. Ma i bagarini fanno scarsi affari e ci sono ancora in vendita dei biglietti per la domenica. Costano cari (230 e 350 euro), ma per un vero tifoso della Ferrari potrebbe essere un sacrificio necessario.

Nonostante quest’anno sia stato tolto l’obbligo di acquisto dei tagliandi sia per il sabato che per la domenica (fatto che non permette un’equiparazione attendibile dei prezzi), gli appassionati protestano. Inoltre le nuove regole delle prove riducono di molto la presenza in pista dei top-team: spesso gli spettatori vedono solo girare scuderie minori di cui gli interessa assai poco. Infine quest’anno c’e’ un ferreo divieto di campeggio nel parco, che polizia e carabinieri promettono di far rispettare.

Poi la notte del sabato probabilmente ci sara’ la consueta ‘battaglia’, ma intanto il previsto calo di spettatori ha tolto anche lavoro agli addetti alla sicurezza: quest’anno ne sono stati reclutati 2.400, circa 600 in meno delle passate edizioni del Gran premio.