Con l’arrivo delle Fiere d’Ottobre, nella suggestiva cornice ducale di Piazzale della Rosa a Sassuolo, ritornano gli Incontri con l’autore. Per questa prima domenica, alle 11.00, ospite Edmondo Berselli , giornalista, che discuterà, con Leo Turrini, Beppe Cottafavi editor della Mondadori, Alberto Bertoni poeta e critico, del suo nuovo libro “Post-italiani Cronache di un paese provvisorio” edito da Mondadori.

Edmondo Berselli nato a Campogalliano (MO), editorialista de la Stampa e vicedirettore della rivista Il Mulino. Autore di numerosi contributi sulla politica e la società italiana, collabora come editorialista politico al quotidiano Il Sole 24 Ore. Ha pubblicato nel 1995 il volume L’Italia che non muore e un saggio sull’eccentricità, Il più mancino dei tiri, dedicato a Mariolino Corso, “il piede sinistro di Dio”. Con il suo libro Canzoni ha tracciato un ritratto della società italiana dagli anni ‘50 ad oggi attraverso la musica leggera. Commentatore sagace dei fatti sociali, economici e culturali del nostro paese, è dotato di un acuto spirito d’osservazione e di uno stile pungente e originale.

Post-italianiCronache di un paese provvisorio
Fra una psicologia arcaica e comportamenti postmoderni, gli italiani sono una società in bilico. Si sono liberati delle ideologie, del Partito comunista e della Democrazia cristiana, della storia, del socialismo, della religione, ma nel profondo continuano a pensare come negli anni Cinquanta, Quaranta, Trenta. Un miliardario ha assunto la guida politica di uno schieramento, e i poveri l’hanno votato sperando di approfittare di qualche briciola del banchetto dei ricchi. Le speranze degli oppositori si sono rivolte a un regista cinematografico…
Nella cultura, un residuo elitario impedisce la comprensione dei fenomeni popolari. Il giornalismo espone figure ingombranti, sempre più inclini a intervenire direttamente sulla politica. Il ritratto italiano, o post-italiano, più nitido e senza scampo lo offre la televisione, con gli spettatori appiattiti sulle curve dell’audience: è un’Italia deideologizzata, demoralizzata, scristianizzata, un paese da talk show.
Senza moralismi, perché la fenomenologia è più interessante delle prediche, questo libro non presenta una diagnosi del paese, ma forse ne offre una fotografia.

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