Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nelle città industrializzate e in Italia si fa ancora troppo poco per prevenirle. E’ quanto sostiene il cardiologo Gian Paolo Rossi, che con un pool di medici padovani e in collaborazione con il servizio di Emodinamica dell’ospedale di Cittadella (Padova) ha messo a punto uno studio.


Alcuni elementi della ricerca, pubblicata in questi giorni sul Journal of cardiovascular pharmacology, sono stati anticipati dallo stesso Rossi che sottolinea come l’infarto miocardico, lo scompenso cardiaco e l’ictus siano in agguato tra chi vive nelle grandi città, affiancati da ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, fumo e diabete mellito.

Lo studio dei ricercatori padovani ha evidenziato come, di circa 1.300 pazienti sottoposti alla coronografia, solo un terzo
fosse in trattamento con statine, farmaci che riducono efficacemente il colesterolo nel sangue, soprattutto l’Ldl che,tramite dieta e terapia, dovrebbe essere tenuto a livelli di guardia.

Secondo lo studio, le linee guida delle malattie cardiovascolari appena pubblicate dalla Società europea di cardiologia con la Società europea dell’ipertensione arteriosa non sembrerebbero riscontrare adeguata attuazione pratica, considerato che solo il 5% dei pazienti studiati dai ricercatori padovani risultava avere un’ipercolesterolemia adeguatamente
controllata.

La ricerca sottolinea la necessità di incrementare gli sforzi miranti a promuovere sia la conoscenza delle linee guida
negli operatori sanitari e nella popolazione, sia l’utilizzo di quelle misure dietetiche e farmacologiche che si sono dimostrate
marcatamente efficaci nel ridurre la colesterolemia.